Zara e Amir erano detenuti in un serraglio senza riparo e tra le deiezioni. Oggi affidati ai volontari LAV. Denunciato un uomo.
Erano detenuti in un piccolo recinto fatiscente, tra rifiuti e deiezioni, senza riparo e con solo poca acqua putrida a disposizione. Queste le condizioni in cui vivevano Zara e Amir, due cani da caccia, madre e figlio, a Bova Marina, in provincia di Reggio Calabria.
Dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, i volontari di LAV Reggio Calabria hanno effettuato diversi sopralluoghi, documentando con video e foto le condizioni nelle quali versavano i due cani, esposti alle torride temperature estive e al gelo invernale, alimentati con quel poco cibo rinvenuto all’interno del recinto. In seguito, la sede locale LAV ha presentato una denuncia al Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria.
I Carabinieri Forestali della compagnia di Melito, insieme al medico veterinario ASP dell’area competente e ai volontari LAV, hanno effettuato una verifica delle condizioni dei cani. Il veterinario ASP ha provveduto a denunciare un uomo per maltrattamento e detenzione non idonea di animali.
I cani sono stati affidati ai volontari LAV e trasferiti presso un rifugio dove sono stati sottoposti agli accertamenti medico-specialistici, risultando affetti da leishmania, e alle terapie veterinarie necessarie a ristabilirne lo stato di salute.
Zara e Amir ora aspettano una famiglia che regali loro il riscatto che meritano, ma ci sono molti cani che vivono nelle stesse condizioni. La zona in cui li abbiamo trovati, infatti, è costellata di situazioni analoghe. La detenzione di cani in recinti abbandonati a loro stessi e utilizzati saltuariamente per battute di caccia è molto frequente, a testimonianza del fatto che sono considerati solo come strumenti utili a uno scopo e non come esseri senzienti. Invitiamo la cittadinanza a non voltare lo sguardo dall’altra parte e segnalare queste situazioni, oltre che sollecitare Comuni e forze dell’Ordine a rinforzare i controlli in zone che spesso sono considerate terra di nessuno dove proliferano attività illecite, spesso a danno degli animali.
Storie come quella di Zara e Amir hanno contribuito all’ideazione e all’apertura degli sportelli LAV contro i maltrattamenti sugli animali, per ora presenti solo a Verona e Trento ma entro il 2023 aperti anche in altre città italiane.
LAV ha inaugurato a Trento e Verona i primi due sportelli in Italia contro i maltrattamenti sugli animali. Gli sportelli sono uno strumento di denuncia per tutelare i diritti di tutti gli animali e presto saranno aperti anche in altre città italiane.
FAI LA TUA SEGNALAZIONE QUI