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Donazione del corpo post mortem: un passo avanti per la ricerca e gli animali

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Ultimo aggiornamento

giovedì 05 marzo 2020

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Accogliamo positivamente la legge “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica" (GU Serie Generale n.55 del 04-03-2020), che entrerà in vigore a breve.

Da anni, infatti, sosteniamo la donazione del corpo e dei tessuti al fine di poter utilizzare materiale specie-specifico, che sviluppa naturalmente le malattie che affliggono la nostra specie, invece di allevare animali destinati ad essere fatti artificialmente ammalare e uccisi.

In base alla nuova norma, ciascuno potrà sottoporre all'Azienda Sanitaria di appartenenza una dichiarazione, indicando la propria volontà di donare corpo e tessuti post mortem, e una persona di fiducia come riferimento. Tale dichiarazione è esente da imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo.

Questa legge è una risorsa importante che, se ben applicata e fatta conoscere, non solo salverà la vita a migliaia di cavie, ma potrà dare concrete speranze per l’avanzamento della ricerca scientifica e nuove possibilità di cura per i malati.

Infatti, utilizzare animali come modello per l’uomo, è un approccio obsoleto e fallimentare che da troppo tempo miete vittime e ritarda l’individuazione di cure, spesso attese invano dai pazienti e dai loro familiari. 

Nel testo viene anche menzionato l’uso degli organi e dei tessuti donati in didattica, per l'attività chirurgica di formazione: il modo migliore per il training dei chirurghi che, scandalosamente, ancora oggi fanno pratica su maiali vivi, con caratteristiche palesemente diverse dall’uomo (lo spessore della cute, solo per fare un esempio…), e con i rischi che ne conseguono.

Ora attendiamo da parte del Ministero la pubblicazione online dell’elenco nazionale dei Centri di riferimento e una pronta applicazione della norma.

Michela Kuan
Responsabile LAV Ricerca senza animali