Mancano pochi giorni dall’apertura ufficiale della caccia, prevista per questa domenica, ma ampiamente anticipata da preaperture in tutta la Penisola.
I cacciatori parlano spesso di "tradizione", ma la realtà è molto diversa! Antropizzazione e distruzione dell’ambiente, sterminio di specie alloctone e predatori naturali, introduzione specie “aliene”: è questa la “sostenibilità” ambientale della pratica venatoria vantata dai cacciatori.
L’ingordigia dei cacciatori è senza limiti, milioni gli uccelli migratori uccisi ogni anno dalle doppiette nelle prime settimane della stagione venatoria. Migliaia le volpi uccise perché si cibano di lepri e fagiani... è evidente che la caccia è un’attività che altera profondamente gli equilibri ambientali.
Le norme che ne regolano la pratica, poi, sono costantemente sotto attacco della lobby politico-venatoria, ultima in ordine di tempo la richiesta di urgenza sul disegno di legge numero 119 sulla “riforma” della Legge quadro sulle aree naturali protette (Legge 394/1991) che, di fatto, consentirebbe ai cacciatori di sterminare anche la fauna di Parchi e Riserve Naturali.
Una riforma che, se approvata, cancellerebbe il principio stesso della fauna come patrimonio indisponibile dello Stato.