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Disegno legge incendi, abbiamo scritto ai Senatori: animali selvatici a rischio

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Ultimo aggiornamento

lunedì 25 ottobre 2021
Foto di Andrea Morabito

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Insieme a WWF, ENPA e LIPU abbiamo scritto ai componenti della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato, chiedendo di sostenere le proposte di modifica del Disegno di legge sugli Incendi che nella sua versione attuale non considerano la  necessità di garantire la tutela degli ecosistemi, della biodiversità e della fauna selvatica, quali criteri orientativi delle azioni da adottare in tema di prevenzione e contrasto agli incendi.

C'è il rischio, infatto che il provvedimento in votazione si traduca in una inaccettabile apertura all’adozione di azioni impattanti e potenzialmente idonee a favorire speculazioni, quali i tagli preventivi o l’uso del fuoco prescritto, autorizzare con modalità semplificate e senza alcuna garanzia sulla preventiva valutazione delle ripercussioni a carico dell’ambiente.

Nel testo in votazione manca, inoltre, l'indicazione di un termine perentorio (non superiore a 10 giorni dall'estinzione dell’incendio) entro cui rilevare le aree percorse dal fuoco (che consentirebbe l'applicazione dei divieti di cui all’art. 10 della L. 353/2000) rischiando così di vanificare l’intera portata delle misure previste nel testo in esame perché comporterebbe la paradossale possibilità di poter esercitare il pascolo e la caccia nelle aree incendiate, sin dai giorni immediatamente successivi all’incendio!

Il riconoscimente dello stato di calamità

Altrettanto illogico è ritenere che in Regioni in cui si chiede ed ottiene il riconoscimento dello stato di calamità, non vengano contemporaneamente adottate misure straordinarie di tutela della fauna selvatica sopravvissuta (che, lo ricordiamo, è patrimonio indisponibile dello Stato) come il divieto di caccia nei comuni interessati dagli incendi e in quelli limitrofi: una misura necessaria per consentire agli animali, già provati dalla perdita degli habitat e delle fonti di alimentazione e costretti a rifugiarsi nelle poche zone rimaste integre dopo le fiamme, di non essere sottoposti ad un vero e proprio tiro al bersaglio da parte dei cacciatori, cosa che avviene puntualmente ogni anno.

L’occupazione della Commissione da parte di alcuni Senatori avvenuta pochi giorni fa, infine, rappresenta un episodio gravissimo che dimostra la volontà di ostacolare l’adozione di misure necessarie a tutelare beni comuni e universali, quali l’ambiente e la biodiversità, per favorire specifiche categorie interessate, a discapito della tutela ambientale: ci aspettiamo che i senatori assumano una posizione netta e chiara in sostegno di una prioritatia e reale tutela degli ecosistemi e della biodiversità, anche in coerenza con quanto prescritto dall'Unione Europea.