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Voto Direttiva Emissioni Industriali: non una vittoria, solo evitato ulteriore peggioramento


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Ultimo aggiornamento

martedì 12 marzo 2024

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Respinti con soli 13 voti gli emendamenti peggiorativi

La votazione di oggi sui quattro emendamenti peggiorativi riguardanti la Direttiva Emissioni Industriali ha confermato il testo proposto dalla commissione, con soli 13 voti di differenza, benché il panorama europeo in fatto di zootecnia resti sbilanciato verso la tutela degli allevamenti e il favoreggiamento delle lobby zootecniche. Anche tre italiani hanno peraltro sottoscritto gli emendamenti presentati: Herbert Dorfmann (Südtiroler Volkspartei), Salvatore De Meo (FI) e Francesca Peppucci (FI).

Non si tratta dunque di una vittoria ma dell’evitamento di un ulteriore peggioramento della revisione lassista della Direttiva, in quanto da essa erano già stati esclusi gli allevamenti di bovini, tra i più inquinanti in Europa, nella votazione del luglio scorso.

Qui la lista completa dei voti

 

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martedì 12 marzo 2024

Che la votazione non blocchi l’applicazione della Direttiva

Dopo aver raggiunto un accordo nei negoziati a tre, il timbro finale del Parlamento in seduta plenaria è spesso una formalità, ma alcune voci conservatrici mantengono incerto il futuro della IED. Esse mirano a riaprire le discussioni sulla base di un ulteriore indebolimento delle norme per gli allevamenti di suini e polli, aumentando di molto la soglia di inclusione. Ciò rischia non solo di ritardare l'adozione della IED, ma anche potenzialmente di invalidare di fatto via l'intera legge.

Il testo approvato finora fissa, infatti, la soglia di inclusione a 150UBA (Unità di Bestiame Allevato – come da testo della Direttiva), tuttavia quattro emendamenti mirano a deregolamentare l’intero settore zootecnico:

Em. 308 – nell’ambito dell’adozione delle misure necessarie per garantire che nessun impianto rientrante nell'ambito di applicazione del presente capo operi senza autorizzazione o senza essere registrato si propone che gli Stati membri possano utilizzare qualsiasi procedura analoga preesistente per la registrazione degli impianti al fine di evitare di creare un onere amministrativo;   

Em. 309 - alzare la soglia di UBA da 150 a 375 UBA per gli allevamenti di suini, escludendo inoltre anche tutti quegli stabilimenti che operano nell’ambito dei regimi di produzione biologica; 

Em. 310 – alzare la soglia di UBA per gli allevamenti di suini da 150 a 600 UBA, ulteriormente escludendo in toto dalla Direttiva gli allevamenti che allevino una qualsiasi combinazione dei seguenti animali: bovini, suini, pollame;

Em. 311 – innalzamento della soglia da 150 UBA a 750UBA per gli allevamenti di polli.

È estremamente insolito e improduttivo tornare indietro su un accordo tra tutta l'UE. Il Parlamento deve tutelare il suo ruolo di colegislatore responsabile. Inoltre, riaprire la discussione non porterà vantaggi agli agricoltori, alle persone, agli animali o all'ambiente.

Che la votazione del 12 marzo confermi il testo della IED e non blocchi l’applicazione della Direttiva, che gli interessi dei colossi della carne non permettano di ignorare la grave condizione climatica e le altrettanto gravi condizioni degli animali negli allevamenti.

Qui l'elenco degli emendamenti.


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