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Caputo, Commissario straordinario Peste Suina Africana, si  è dimesso 

Le sue azioni non hanno affatto contrastato il diffondersi della malattia.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 26 luglio 2024

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Non ci convince la motivazione del troppo lavoro

Non ci convince la motivazione del troppo lavoro al suo Istituto per decidere, dopo più di un anno e mezzo di attività, di lasciare l'incarico di Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana.

Vincenzo Caputo, quando si era insediato, aveva promesso di debellare la malattia entro tre anni e quanto è riuscito a fare finora è stato solo far uccidere più cinghiali, non far cambiare sistema intensivo d'allevamento dei maiali e anzi incentivare zootecnia e caccia, proprio le due attività che favoriscono la diffusione della PSA

Abbiamo contrastato in ogni maniera le azioni del Commissario Straordinario che non hanno affatto fermato la diffusione della malattia, come dimostra la recente comparsa del virus anche in Toscana, che fa salire a ben nove il numero delle regioni contaminate, e hanno fatto pagare solo gli animali, con le loro vite, e i cittadini, con i loro soldi che servono a foraggiare un sistema perverso di produzione.

Fra pochi giorni ci saranno i primi interventi che scomodano addirittura l'Esercito nei boschi, una incredibile saldatura con l'esercito dei cacciatori, con gli incentivi economici previsti dal Ministro Lollobrigida nel Decreto-legge agricoltura, per arrivare fino al traguardo annunciato da Caputo di oltre 600mila cinghiali l'anno uccisi.

Chiediamo al Governo di abbandonare la logica emergenziale e gli incentivi ai sistemi di produzioni animali incidendo invece sul numero dei maiali allevati e con serie azioni preventive di biosicurezza.