Pesci rossi in calici di vetro con pochissima acqua, tenuti come centrotavola durante cene esclusive, usati persino come posacenere, a quanto riferitoci da qualche ospite.
È la scena raccapricciante svoltasi solo pochi giorni fa presso il locale Just Cavalli, a Milano, e in breve tempo divenuta virale sui social.
“Siamo venuti a conoscenza di quanto era avvenuto nel corso di quella festa, da una foto postata su Instagram, che in breve tempo ha fatto il giro del web, oltre che da segnalazioni dirette di cittadini che ci hanno contattati”, racconta Stefano Azzolina, avvocato, nonché responsabile dell'area maltrattamenti della nostra sede di Milano e membro del Consiglio direttivo LAV.
Dalle foto postate sui social è stato subito evidente che il modo in cui gli animali venivano tenuti potesse configurare i reati di maltrattamento di animali o di detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura, produttive di gravi sofferenze. Inoltre, tutto ciò rappresentava una chiara violazione del Regolamento per il benessere e la tutela degli animali del Comune di Milano, che punisce chi detenga pesci in acquari di forma sferoidale e senza un volume d'acqua sufficiente a consentire il loro movimento naturale.
“Ci siamo subito attivati inviando formale diffida alla società che gestisce il locale, sottolineando la gravità dell’accaduto e chiedendo di interrompere immediatamente l’uso dei pesci rossi, tenuti come oggetti, e in condizioni assolutamente inaccettabili”, continua Azzolina.
La risposta non si è fatta attendere: a meno di 24 ore dalla nostra diffida abbiamo ricevuto una lettera con la quale il Just Cavalli ci comunicava che quell’utilizzo dei pesci rossi sarebbe stato immediatamente interrotto, aggiungendo che “mai si ripresenterà in futuro un momento dell’attività della nostra azienda che coinvolga degli animali”.
Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto, che rende merito all’attività di controllo e dissuasione posta in essere quotidianamente dalla nostra associazione, e capillarmente, grazie all’operato delle Sedi Locali, sostenuta da competenze diffuse in materia legale e di maltrattamenti.
Ci auguriamo che la stessa sensibilità dichiarata dei gestori del locale Just Cavalli che si definiscono “forti sostenitori dei diritti animali e della loro tutela”, venga in futuro fatta propria anche dall’omonima casa di moda che ancora continua utilizzare ogni tipo di materiale animale (come pellicce, pelli, piume e filati) per le proprie produzioni di abbigliamento.