Anche quest’anno inizia il periodo della dichiarazione dei redditi. Tra le spese detraibili, quelle veterinarie. LAV continuerà a lavorare affinché si possa detrarre di più per la cura di cani e gatti.
Anche quest’anno inizia il periodo della dichiarazione dei redditi e tra le spese detraibili, sebbene il rimborso sia minimo, rientrano le “spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per pratica sportiva”.
Nelle suddette spese rientrano:
Il rimborso massimo ottenibile, indipendentemente dal numero di animali che vivono con il contribuente, è pari a circa 80 euro, ossia il 19% della differenza tra il tetto massimo (550 euro) e la franchigia (129,11 euro).
In pratica, possono verificarsi i seguenti casi:
È importante ricordare che per ottenere il rimborso è necessaria la tracciabilità delle spese sostenute e che occorrono le fatture delle spese veterinarie, mentre per le spese sostenute per l’acquisto dei farmaci veterinari è sufficiente lo scontrino parlante.
Certamente il rimborso che è possibile ottenere è irrisorio a fronte delle tante spese che sosteniamo per la cura dei cani e gatti che vivono nelle nostre case.
Con la campagna #CURIAMOLITUTTI, lanciata nel 2018, LAV ha chiesto che quota di detrazione per le cure veterinarie fosse aumentata. E un pochino, anche grazie al nostro impegno, dopo 20 anni in cui il tetto massimo era fermo a 387,34, con le Leggi di Bilancio del 2020 e del 2021, è stato complessivamente aumentato di circa 160 euro arrivando a 550 euro.
Certo, non ci fermeremo qui, oltre al nostro impegno per la diminuzione dell’IVA sulle prestazioni veterinarie e sul cibo per animali, nonché per ridurre il prezzo smisurato dei farmaci veterinari, continueremo a lavorare affinché si possa detrarre di più per la cura di cani e gatti.
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