Dopo aver esaminato con il nostro Ufficio Legale il ricorso avanzato dal Governo sulla legge recentemente approvata in Veneto, possiamo con certezza affermare che in questa Regione il divieto di detenzione a catena degli animali d’affezione resterà in vigore.
Il ricorso del Governo in merito alla norma contenuta nella legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Veneto il 24 giugno scorso, che vieta l'utilizzo della catena o di qualunque altro strumento di contenzione per gli animali d'affezione, non mette assolutamente in discussione tale divieto che è in vigore e continuerà ad esserlo indipendentemente dal pronunciamento della Corte Costituzionale.
E’ molto importante fare chiarezza su questo punto, evidenziando che tale divieto ne risulta semmai rafforzato, proprio perché il Governo ha sollevato solo l’illegittimità dell’articolo 2 della legge che prevede per i detentori di cani la possibilità di realizzare, nell’ambito dei terreni di proprietà e in deroga anche alla normativa nazionale, recinzioni per consentire libertà di movimento all'animale e garantire, nel contempo, l'incolumità delle persone.
In sostanza, il dubbio di legittimità sollevato dal Governo riguarda solo il versante delle deroghe, ritenendole difformi dalla normativa nazionale in materia di tutela ambientale, di cui lo Stato ha competenza legislativa esclusiva, nonché da quella europea.
Ci auguriamo comunque che il pronunciamento della Corte Costituzionale tenga conto del benessere degli animali e della necessità di garantire le migliori modalità di custodia degli stessi. Il divieto di detenzione dei cani a catena è in vigore e si devono creare tutte le condizioni affinché sia rispettato.