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Detenute si prendono cura della colonia felina: progetto di LAV Taranto

La testimonianza di una crescita emotiva ed empatica, preziosa e corale, raccontata da una volontaria della nostra associazione.

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Ultimo aggiornamento

martedì 09 gennaio 2024

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Un'oasi felina nella Casa Circondariale

L’emozione del primo incontro per l’avvio del progetto “Un’oasi felina”, avvenuto sabato 28 gennaio 2023, è per noi indimenticabile: in quella occasione noi volontari LAV di Taranto abbiamo conosciuto le Detenute della Casa Circondariale di Taranto “C. Magli” e dato il via a un progetto che ha una grande valenza positiva e costruttiva, tanto per gli animali quanto per le Detenute.

Dopo un lavoro di coordinamento cominciato nel 2020 e interrotto a causa dell’epidemia Covid, nel dicembre 2022 è stato firmato il protocollo d’intesa con la direzione della Casa Circondariale di Taranto in cui LAV si è impegnata a formare i Detenuti in materia di cura e mantenimento dei gatti della colonia felina attualmente presente all’interno delle mura del carcere, oltre a curare le adozioni e le sterilizzazioni dei gatti presenti.

Attualmente la colonia felina, che è stata da noi dichiarata e riconosciuta ai sensi della L.R. 02/2020, è composta da circa 90 gatti e per loro i Detenuti e le Detenute costruiranno cuccette, realizzeranno cuscini e giochi, e con il nostro supporto impareranno a prendersi cura del loro benessere.

Siamo particolarmente fieri di questo progetto perché la vicinanza e il contatto con i gatti, il “prendersi cura” di un animale, offre un indubbio beneficio emotivo a chi vive una situazione estrema e difficile, e rappresenta un’opportunità importante di cura e relazione per gli animali.

Uno scambio reciproco e un’esperienza di crescita costruttiva che offre una speranza nel difficile contesto carcerario: ci auguriamo possa essere un modello di interazione, formazione e di riabilitazione, da replicare anche in altri contesti carcerari.

In questi primi mesi abbiamo svolto incontri in cui abbiamo spiegato alle Detenute come interagire con i gatti, riconoscere eventuali malesseri, il modo in cui approcciarsi a un gatto malato o ad una gatta incinta e ai suoi cuccioli.

Inoltre, abbiamo offerto nozioni sui diritti degli animali familiari oltre che dei randagi, e abbiamo organizzato la proiezione di un film.

Ogni incontro con le Detenute è stato speciale, si è sviluppata un’empatia che non ci aspettavamo: ogni volta erano felici e impazienti di ascoltarci, di raccontarsi e di imparare, e noi felici di tornare la volta successiva!

Personalmente mi colpiscono ogni volta le loro voci che trasudano emozioni molto forti quando raccontano dei loro cani o gatti lasciati a casa, o persi, o di quel gatto che hanno salvato o di quel randagio sfamato per strada: come bambine ansiose e felici di raccontarti la bella esperienza che le è capitata!

Non posso dimenticare i loro occhi lucidi durante il film “A spasso con Bob”, tratto da una storia vera, dove il protagonista, tossicodipendente e senza. fissa dimora, trova la forza di sopravvivere dall’incontro con un gatto randagio, appunto Bob.

Alla fine della visione (dopo esserci prese tutte un minuto per asciugarci il viso dalle lacrime) abbiamo chiesto loro di raccontarci in una parola l’emozione percepita, e hanno partecipato come un fiume in piena a questa descrizione: speranza, rispetto, riscatto sociale, tolleranza, senso di colpa, umanità, dolore…

In un ambiente “asettico” e duro come il carcere, anche il solo parlare di animali riesce a far emergere una sensibilità e una umanità in genere tenuta celata a causa di una vita difficile dove le emozioni positive e costruttive sono una rarità.

Ecco perché credo molto in questo progetto: quelle donne e quegli uomini con noi avranno modo di vedere i gatti di quella colonia con occhi diversi, sicuramente più umani, e lo faranno anche fuori di lì portandosi questa esperienza nel bagaglio di conoscenze.

                                             Rosj Savino (LAV Taranto)