Siamo stati i protagonisti di un processo storico, quello contro il Delfinario di Rimini.
Una vicenda giuridica, ma anche etica, che rappresenta un precedente unico in Italia e in Europa sul tema dei maltrattamenti nei confronti di tutti gli animali sfruttati in acquari e delfinari.
Era il 2013 quando alcuni medici veterinari specializzati, ma anche funzionari dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente, fecero un sopralluogo presso il Delfinario di Rimini, riscontrando molte criticità. In particolare, le gravissime condizioni di salute del delfino Lapo. Per questo i quattro delfini vennero posti sotto sequestro. Nonostante i molteplici tentativi di ottenere la restituzione degli animali, grazie al nostro impegno il sequestro è stato confermato, fino in Cassazione.
A febbraio 2016 siamo stati ammessi come parte civile nel processo contro il Delfinario di Rimini. Sul banco degli imputati il legale rappresentante della società che gestiva la struttura e la veterinaria, responsabile della custodia e della somministrazione dei farmaci ai delfini. Per entrambi l’accusa era il maltrattamento e la detenzione in condizioni incompatibili di animali. Ai delfini venivano sistematicamente dati calmanti (il valium) e ormoni.
Lapo era nato durante uno spettacolo nel luglio 2007. A causa della presenza di un’unica vasca, sin dalla nascita subiva attacchi dagli altri delfini. Per questo a Lapo venivano costantemente dati ormoni e calmanti, che però ne aggravavano le condizioni fisiche. Lapo mostrava mancanza di appetito e depressione, ma nonostante questo, durante gli addestramenti gli veniva negato il cibo.
Era il 30 aprile 2019 quando il Tribunale di Rimini ha condannato il direttore e la veterinaria del delfinario a 6 e 4 mesi di reclusione. Si tratta del primo caso di condanna di un delfinario in Europa. Nel corso del processo è emerso che la struttura dove venivano tenuti i delfini era del tutto inadeguata: mancavano sistemi di raffreddamento dell’acqua e di ombreggiatura, e la vasca dove erano costretti a convivere gli animali era profonda solo 5 metri. Tutti venivano inoltre sottoposti a trattamenti farmacologici: gli imputati gestivano così la situazione di malessere dei quattro delfini, che dovevano “esibirsi” in spettacoli e addestramenti sfiancanti.
Dopo anni di battaglie siamo riusciti a salvare i 4 delfini: la richiesta, nostra e della Procura, di confisca degli animali, è stata accolta. E così Alfa, Sole, Luna e Lapo sono stati affidati allo Stato, senza la possibilità di essere messi in vendita. Una vittoria per noi, per i quattro delfini, e un grande passo in avanti per i diritti degli animali nel nostro Paese.
Il delfinario di Rimini non ha accettato la sentenza di condanna e ha deciso di ricorrere in appello. L’udienza del processo d’appello è fissata per il 26 febbraio 2021. Si apre così una nuova fase nella nostra battaglia per la conferma della condanna degli imputati e la difesa dei diritti di questi splendidi animali.