Con l’ormai probabile cancellazione del Corpo Forestale dello Stato, l’Italia rischia di indebolire in modo irresponsabile la capacità di contrasto delle illegalità ambientali e degli obblighi di vigilanza e controllo, preventivo e repressivo, sulla tutela dell’ambiente e degli animali, e contro i reati a danno del territorio, già martoriato da ecomafie e zoomafie.
Lo denunciano le Associazioni Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf, riunitesi per mettere a punto le iniziative di pressione e mobilitazione, anche nei confronti dell’Unione Europea, circa l’imminente emanazione del decreto attuativo della Legge-delega 124 del 7 agosto scorso - il cui testo sarebbe ultimato a Palazzo Chigi - che riduce le Forze di Polizia da cinque a quattro, cancellando il Corpo Forestale dello Stato.
Grande è la preoccupazione che l’operazione possa tradursi in un azzeramento sostanziale e procedurale dei controlli preventivi e repressivi in materia di tutela ambientale, tutela della salute pubblica e tutela giuridica degli animali, con un indiretto, ma non meno preoccupante, incoraggiamento della più varia criminalità ambientale.
Ciò, peraltro, si aggiunge allo smantellamento in atto delle Polizie Provinciali, altra forza storicamente impegnata nella tutela dell’ambiente, con il risultato di una vera e propria sparizione della vigilanza ambientale italiana.
Uno scenario davvero inquietante, di fronte al quale le Associazioni hanno deciso, tra le altre cose, di inviare una dettagliata denuncia alla Commissione Europea, considerate le procedure di infrazione che già gravano sull’Italia, anche per carenza di controlli sui reati ambientali.