Le Associazioni da sempre schierate a difesa dei lupi hanno raccolto in un decalogo le principali ragioni in favore della necessità di proseguire nel percorso di tutela che da 46 anni impone nel nostro Paese il divieto di uccidere anche un solo lupo.
Inviato ai Presidenti di Regioni che presto torneranno ad esprimersi sul “Piano Lupi”, il decalogo riporta la posizione dei maggiori ricercatori mondiali sul lupo, unanimi nel sostenere che le uccisioni non comportano alcuna diminuzione delle predazioni.
In questo senso si sono già espressi undici Presidenti di Regione, che hanno pubblicamente preso posizione contro la possibilità di uccidere i lupi, sostenuta solo dal Ministro Galletti e dagli allevatori. Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Puglia: uno schieramento di schiacciante maggioranza, che rappresenta più del 70% dei cittadini italiani all’interno della Conferenza delle Regioni, e che avrà come conseguenza lo stralcio del capitolo III.7 dal Piano Lupo, quello che dispone gli abbattimenti in deroga al regime di protezione imposto dalla Direttiva Habitat.
Un chiaro NO agli abbattimenti, nessuno spazio a ripensamenti sul Piano Lupo, ribadito ieri anche dal Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, sulla sua pagina Facebook, in risposta ad un messaggio inviato dalla sede LAV di Pescara.