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Se anche a Davos si parla delle alternative vegetali alla carne...

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Ultimo aggiornamento

lunedì 07 gennaio 2019

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Senza alcun dubbio è un segnale “potente” l’interesse del World Economic Forum - organizzatore dell’annuale incontro di Davos (Svizzera) tra big dell’economia e della politica internazionale e intellettuali e giornalisti - a commissionare alla Oxford Martin School uno studio sulle proteine alternative alla carne, e i risultati dell’analisi, unica nel suo genere poiché si concentra sia sull’impatto del consumo di carne sia sulla salute umana che sull’ambiente, parlano chiaro.

In termini di salute, lo studio rileva come passando dalla carne bovina ad altre fonti proteiche si potrebbe ridurre il peso globale complessivo dei decessi legati all'alimentazione del 2,4% e la cifra salirebbe al 5% nei Paesi a reddito medio e alto.

A livello di impatto ambientale, anche questo rapporto individua una cospicua differenza tra le emissioni clima-alteranti degli alimenti. Per ottenere 200kcal da carne bovina si emettono 23,9 chilogrammi di CO2 equivalente, mentre per raggiungere lo stesso valore nutrizionale con fagioli, cereali e semi oleosi (noci, ecc.) le emissioni ammontano ad 1 solo chilogrammo (o anche meno) di CO2 equivalente. Dati espliciti e inequivocabili, tanto per i consumatori quanto per i produttori.
 
La sfida alimentare sta entrando nel vivo, considerato che entro il 2050 i sistemi globali dovranno rispondere alle richieste di oltre 10 miliardi di persone con una maggiore capacità di acquisto media e orientate a seguire il modello alimentare occidentale, e che la pressione sull’ambiente sarà insostenibile. La svolta verso un cambio di alimentazione, incentrato sulle proteine di origine vegetale è dunque, dietro l’angolo: una strada tracciata dagli anni del boom economico che hanno fatto impennare i consumi di carne attraverso sistemi intensivi e ultraintensivi d’allevamento e facendo avanzare un modello alimentare basato sulla carne che di certo non fa bene alla salute del Pianeta, oltre ad essere criticabile per gli effetti sugli animali e sulla salute umana, come da anni raccontiamo su www.cambiamenu.it.