Gli occhi grandi di Darko, scurissimi come il suo nome, raccontano una storia che viene da lontano.
Dopo un lungo viaggio iniziato da Giacova, in Kosovo, e poi via nave dal porto di Durazzo, poco più che cucciolo ma già provato dalla vita in strada, Darko sbarca in Italia, a Bari, il 18 marzo. Al suo arrivo ci sono volontari e professionisti LAV ad aspettarlo. Darko viene immediatamente preso in consegna dall’Associazione, che lo trasferisce presso una struttura, in provincia di Roma, dove viene sottoposto a controlli medico-veterinari e dove l’educatrice cinofila LAV, Amelia, si sta prendendo cura di lui, per prepararlo all’inserimento in una famiglia.
Darko non ha ancora un anno, è stato trovato all’età di due mesi insieme ad altri cinque cani lo scorso novembre, scheletrico e affamato, sotto un cespuglio da alcuni militari del contingente italiano della KFOR - Kosovo Force, la missione di pace della NATO in Kosovo - ed è stato segnalato alla LAV che si prenderà cura per dare loro un futuro migliore. Gli altri 5 arriveranno a fine maggio.
L’arrivo di Darko e l’invio di 100 vaccini e antiparassitari a favore dei cani di strada kosovari avvenuto il 7 aprile dall’aeroporto militare di Pratica di Mare sono le prime due attività del progetto a favore dei cani randagi che LAV sta sviluppando in Kosovo in collaborazione con l’Associazione Trentino con i Balcani – ATB, e la Fondazione per i Diritti degli Animali in Kosovo, nata con il supporto di LAV.
Con il suo intervento LAV intende dare una risposta alle problematiche del randagismo nelle aree di Decan e Junik e gettare le basi per una prevenzione strutturata del fenomeno. Inoltre, anche con il coinvolgimento delle municipalità di queste aree, LAV intende dare un esempio di strategia virtuosa che possa essere esportato in altre municipalità kosovare.