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Bergamo: daini e cervi salvati dai fucili dei cacciatori

A primavera sarebbero partite le uccisioni: siamo riusciti a trasferirli in un luogo protetto, grazie ad un progetto complesso di cattura e sterilizzazione.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 06 marzo 2025

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Stava per scadere il tempo, il loro destino era segnato

Dal 2001, in un paese in provincia di Bergamo, è stato autorizzato un allevamento di animali selvatici “a fini ornamentali”.

Daini e Cervi costretti a vita in un recinto per il piacere del loro proprietario.

A ottobre 2024 alcuni di loro erano fuggiti a seguito di un danneggiamento della recinzione, evidentemente non manutenuta in modo corretto dal proprietario, che nel corso degli anni si era sempre poco interessato degli animali, come dimostrato da numerose segnalazioni sporte dai cittadini alle autorità.

Da quel momento gli animali, assai confidenti con le persone, si sono stabiliti all'interno di una vigna.

Il loro destino era segnato!

A primavera qualche solerte cacciatore sarebbe intervenuto su incarico della Regione Lombardia, uccidendoli tutti per prevenire danni all'agricoltura.

Il gestore della vigna si è per fortuna rivolto alla nostra sede di Bergamo, chiedendo aiuto per individuare una soluzione incruenta al problema.

Abbiamo così messo in atto un complesso piano per catturare Daini e Cervi, sterilizzarli e trasferirli in un rifugio con garanzia di mantenimento fino a fine vita naturale.

Grazie alla disponibilità del CANC (Centro Animali Non Convenzionali) dell'Università di Torino, dal 11 al 13 febbraio, otto degli animali fuggiti dal recinto sono stati catturati da una squadra di specialisti abilitati all'uso del fucile per telenarcosi e quindi sterilizzati con un operazione chirurgica in laparoscopia. L'intervento è stato effettuato nella sala chirurgica allestita nella tenda dell'Unità di Emergenza LAV.

Gli animali sono stati quindi microchippati e infine trasportati, con un mezzo autorizzato, alla loro destinazione finale, il rifugio.

Lì li abbiamo liberati e ora vivono in perfetta armonia con i loro conspecifici già presenti nel recinto.

UN'OPERAZIONE COMPLESSA E IMPEGNATIVA PER TUTTI
L'operazione è stata molto impegnativa e certamente impattante, anche per gli animali, ma siamo riusciti nel nostro obiettivo di dar loro una possibilità alternativa e non cruenta al piano di uccisione che la Regione avrebbe con certezza proposto come unica soluzione da qui a poche settimane.

Ora pascolano serenamente all'interno di un terreno di ben 80 ettari e a breve vogliamo che siano raggiunti anche da quelli che non siamo riusciti a catturare al primo tentativo.

Tutto ciò che abbiamo portato avanti in questo frangente è stato reso possibile grazie al deciso e costante impegno dei volontari della sede LAV di Bergamo.

Gli animali selvatici devono essere liberi di vivere la loro vita, al sicuro dall'invasiva presenza di noi umani, manteniamo le distanze dagli animali selvatici e salviamoli!