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Cuore di bovino a scuola: scienza cruenta. Esistono altri metodi per spiegare l'anatomia

Dal '93 è in vigore la legge sull'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale.

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venerdì 20 settembre 2024

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Necessario ricorrere sempre a strumenti innovativi non cruenti

Un medico ha portato un cuore di bovino in una classe di Modena per spiegare la circolazione del sangue.

Abbiamo segnalato la fortissima distonia tra una mission, come quella di AVIS, volta a sollecitare l'aiuto di tutti per la sopravvivenza e la cura degli altri, insegnando l'importanza sociale della donazione verso l'altro - principio che noi di LAV sposiamo totalmente - e l'utilizzo del cuore di un animale ucciso per convincere a donare sangue.

La differenza di specie non deve essere la scusa, mai, per ricorrere, in ambito didattico e no, a ciò che proviene da violenza e morte.

AVIS ha riconosciuto l'errore e ha promesso di ricorrere per il futuro a metodi illustrativi alternativi che non includano l'utilizzo di nessun individuo vivo o ucciso: si tratta di un fatto positivo che auspichiamo venga rispettato.

ANIMALI E DIDATTICA: FACCIAMO CHIAREZZA

Dal 2014 un decreto legislativo proibisce di fare esperimenti con animali vivi per fini didattici, tranne che nelle facoltà universitarie come medicina o veterinaria per corsi specialistici di alta formazione.

A livello scolastico, l'utilizzo di parti di animali o interi corpi, anche se non esplicitamente proibito, è fortemente sconsigliato fin dal 2008 da una Nota del Ministero dell'Istruzione, che invita ad avvalersi di strumenti più moderni oggi ampiamente a disposizione ed è vietato utilizzare animali appositamente uccisi per fini didattici.

Dal '93 è in vigore la legge sull'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale, vanto italiano unico al mondo, che permette a medici studenti e ricercatori (e a qualsiasi personale coinvolto) di scegliere un metodo alternativo all'uso di animali per conseguire gli obiettivi di ricerca o studio.

PER UNA SCUOLA FINALMENTE MODERNA

Lo scorso 7 settembre il Ministero dell'Istruzione ha emanato le “Linee guida per l'insegnamento dell'educazione civica” che contengono molti punti sul rispetto e la cura degli animali.

La stessa legge sull'educazione civica ha tra i suoi fini “alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura”.

Esistono inoltre forti ragioni di tipo igienico-sanitario per evitare l'utilizzo di parti di animali macellati in esercitazioni scolastiche, oltre a obblighi di smaltimento di rifiuti speciali non menzionati dalla scuola coinvolta.

È il momento che la scuola italiana diventi finalmente una scuola moderna, dove le esercitazioni si svolgono con supporti sintetici, manichini, simulatori o modelli digitali dove non si ricorra mai a cadaveri - interi o a pezzi - di animali. Solo così facendo si supererà una pratica crudele e rischiosa - anche per la salute degli allievi- e si otterrà una formazione tecnica all'avanguardia, anche in termini empatici e antispecisti.