Con una determina la Provincia ha infatti autorizzato una vera e propria azione di sterminio della durata di tre anni, dando il via alle doppiette dei cacciatori con l’aiuto degli agenti della polizia provinciale.
Vi sembra una decisione “irresponsabile”? Non è l'unica, purtroppo.
Si tratta infatti di una strage doppiamente crudele, perché realizzata con il metodo della caccia in tana: cani appositamente addestrati vengono fatti entrare nelle tane occupate dai cuccioli e dalle loro madri. I piccoli sono sbranati, mentre le mamme, in fuga dalla tana, trovano i fucili dei cacciatori ad attenderle.
Il motivo che giustificherebbe tale massacro è che le volpi possono predare lepri e fagiani che i cacciatori vogliono poter ammazzare senza concorrenti.
Una decisione che consente di uccidere l’unico predatore oramai rimasto sul nostro tormentato territorio, e impoverire il patrimonio collettivo costituito dalla fauna selvatica: atto ancor più grave perché avallato dalla pubblica amministrazione.
Insieme ad OIPA, ENPA, e LAC, abbiamo già depositato ricorso davanti al TAR di Venezia contro la scandalosa determina provinciale.
Vorreste difendere anche voi le mamme volpi e i loro piccoli ? Allora aiutateci: basta una firma!