Ennesima strage che lascia sgomenti quella avvenuta a Furnari (Messina), in zona San Filippo, dove i corpi di 10 cuccioli sono stati trovati senza vita, vittima di una pratica crudele e illegale usata anche per uccidere i randagi: l’avvelenamento.
A sei mesi dall’ecatombe di Sciacca (Agrigento), purtroppo, si è riproposto in maniera drammatica ai nostri occhi e alle nostre coscienze uno scenario inaccettabile, che impone l’emanazione urgente di una legge nazionale ad hoc contro gli avvelenamenti, che contenga norme per prevenire e contrastare il fenomeno, e pene certe per gli avvelenatori.
È un atto dovuto per la tutela degli animali e della salute pubblica. I bocconi avvelenati, oltre a costare la vita agli animali domestici o selvatici cui sono destinati, innescano una serie di morti a catena che vanno a colpire anche quelli non bersaglio, e rappresentano un serio pericolo per l’ambiente e per l’incolumità pubblica, soprattutto per i bambini che potrebbero venire a contatto con bocconi al veleno e portarsi le mani alla bocca.
La situazione è grave e occorre intervenire da subito dando un segnale forte della volontà di affrontare un fenomeno diffuso su tutto il territorio nazionale.
Per questo motivo chiediamo al Governo e al Parlamento di approvare al più presto la legge nazionale proposta da LAV, che rafforza i contenuti dell’Ordinanza attualmente in vigore e stabilisce sanzioni penali e amministrative per i trasgressori.
Ilaria Innocenti
Responsabile Area Animali familiari
(foto: ilmessaggero.it)