La Ministra dell’Agricoltura olandese, Carola Schouten, in una videointervista pubblicata martedì 19 maggio, da NOS (news network), ha rilasciato una dichiarazione molto grave e preoccupante in riferimento ai focolai di SARS-CoV-2 in 4 allevamenti di visoni, nei quali sono risultati malati anche gli operatori delle strutture: “sulla base di tale indagine, gli esperti hanno stabilito che è plausibile che un visone abbia infettato i dipendenti di una azienda“, confermandola nella comunicazione ufficiale trasmessa al Parlamento.
Dopo avere creato delle zone rosse nelle aree coinvolte, gli accertamenti avviati dalle autorità sanitarie oltre ad avere confermato la positività dei visoni al SARS-CoV-2, hanno anche rilevato la presenza del virus nell’aria (nella zona interna agli allevamenti) e sul terreno, ma quel che più preoccupa è che in almeno uno dei lavoratori malati di Covid19, il ceppo del virus è lo stesso individuato nei visoni e ciò rende probabile che l’animale sia stata la fonte dell’infezione (fonte: Dutchnews): se confermato, sarebbe il primo esempio noto del passaggio del virus SARS-CoV-2 da animale a uomo nei Paesi Bassi e, nel caso specifico, da visoni in allevamento!
Due settimane fa abbiamo presentato una formale richiesta al Ministero della Salute chiedendo accertamenti nei 13 allevamenti presenti in Italia, tra Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo: ora chiediamo la definitiva chiusura di queste strutture e il divieto di allevamento e commercio di animali per la produzione di pellicce.
Il divieto di allevamento di animali per farne pellicce è tra le proposte contenute nel Manifesto LAV #NONCOMEPRIMA per agire subito sulle cause della pandemia ed evitarne di future.