Il virus Sars-Cov2 ha cambiato la società in cui viviamo, dando origine a una pandemia i cui effetti, che non siamo stati in grado di prevedere, stiamo ancora subendo. Una corsa contro il tempo, e contro il virus, che ha visto gli sforzi di case farmaceutiche e Governi concentrati nella ricerca di un vaccino.
I risultati fin qui ottenuti, però, sono minati dalle mutazioni del virus, l'ultima delle quali, la variante Omicron, è stata scoperta pochi giorni fa.
Ed è proprio su questo aspetto che è focalizzato il progetto di studio, totalmente animal-free, dell’Università di Parma che LAV ha deciso di finanziare attraverso due borse di studio per un totale di 18'000 euro a sostegno del lavoro di due giovani ricercatori che affiancheranno il prof. Pietro Cozzini.
Lo studio, iniziato alcuni mesi fa, intende predire le possibili mutazioni che la spike protein del virus può assumere e definirne le più probabili. La ricerca si basa su un software di predizione che usa modelli matematici avanzati, definiti in silico, di totale replacement rispetto ai comuni modelli di sperimentazione animale. Il lavoro verrà svolto dall'Università di Parma, nello specifico nel Laboratorio di Modellistica Molecolare del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco in collaborazione col Centro di High Performance Computing italiano, il CINECA di Bologna.
Lo studio dell’Università di Parma che abbiamo deciso di finanziare dimostra che fare ricerca senza animali è non solo possibile, ma rappresenta il futuro della scienza in altri studi lo screening di studio virologico è fatto su animali, mentre in questo progetto i dati saranno ottenuti con metodi sostitutivi: una scienza per gli uomini che potrà basarsi finalmente su dati che possono prevedere gli scenari anziché rincorrerne gli effetti!
I risultati di questo progetto saranno di fondamentale importanza nella lotta al virus responsabile del Covid19, ma dobbiamo essere consapevoli che è necessaria una strategia di cambiamento radicale, politico, sociale e scientifico, che permetta di evitare il diffondersi di nuove pandemie, basandosi sulla consapevolezza che il Pianeta è al collasso ed è necessaria un’immediata inversione di rotta in cui l’ambiente sia considerato come un patrimonio e non un ostacolo ad espansioni economiche.
Non esiste quindi un unico approccio ed il ricorso ai metodi alternativi all’uso di animali dimostra che il cambiamento non è solo auspicabile ma possibile fin da subito!