La Corte Costituzionale ha depositato oggi la sua pronuncia in merito alla Legge regionale sulla caccia dell’Abruzzo, dichiarandone incostituzionale l’art. 44 che consente ai cacciatori di partecipare ai piani di controllo della fauna selvatica.
La legge nazionale, infatti, impone che gli interventi di controllo siano eseguiti ricorrendo esclusivamente ai metodi ecologici. Solo dove questi si siano dimostrati inefficaci, possono essere attuati piani di uccisione degli animali, ma esclusivamente a opera di agenti pubblici.
“Tutto nasce da un nostro ricorso al Tar abruzzese contro il piano di controllo delle volpi elaborato dalla provincia di Teramo nel 2016 – dichiara Massimo Vitturi responsabile Animali Selvatici – con il quale avevamo chiesto ai giudici amministrativi di sollevare la questione di costituzionalità in merito alla partecipazione dei cacciatori a tali piani.”
Il Tar ha accolto la richiesta proponendo il caso alla Corte Costituzionale che ha emesso sentenza dichiarando oggi che la partecipazione dei cacciatori ai piani di controllo della fauna selvatica è incostituzionale!
“Naturalmente noi saremo soddisfatti solamente quando la caccia sarà definitivamente vietata a chiunque – conclude Vitturi – ma oggi accogliamo positivamente questo risultato che comunque toglie ai cacciatori una parte del loro sanguinario divertimento.”