Uscito nei giorni scorsi, il resoconto dell’ Osservatorio Immagino 2020 Nielsen GS1 Italy, misura fenomeni di consumo emergenti e identifica i segmenti di popolazione che li determinano, utilizzando le informazioni contenute nei codici a barre e sulle confezioni.
Su una base di 79.838 prodotti emerge che “l’universo “veg”, con una quota del 5,3% sul fatturato totale del food” è una buona tendenza, in cui gli alimenti “adatti ai vegani” rappresentano il 3,8% dei prodotti e il 2,4% del fatturato totale analizzato.[1]
L’Osservatorio ha rilevato che la crescita negli acquisti dei prodotti “veg” è avvenuta soprattutto grazie al maggior acquisto da parte di un numero di famiglie (tra quelle utilizzate per l’indagine) rimasto invariato rispetto al 2018: in sostanza, in base a questa speciale analisi, chi sceglie questo genere di alimentazione ne è sempre più convinto, rafforza la sua spesa, non rimane deluso e continua deciso [2].
Un’importante previsione di comportamento alimentare giunge anche da un nuovo Report di Nomisma - redatto per Cia-Agricoltori italiani e diffuso da Ansa – in cui si annuncia che tra 10 anni i consumi di carne e di salumi diminuiranno rispettivamente del 32% e del 45% mentre per il 2050 la carne raggiungerà il meno 45% rispetto a oggi. In pratica a quasi la metà. Per contro, aumenteranno i consumi di verdura (49%) e frutta (47%).
La strada verso uno stile di vita che – se messo in atto - salverà il Pianeta e chi lo popolerà appare lunga, e di sicuro sarà anche tortuosa, ma la tendenza è positiva.
Soprattutto per chi ha capito che è necessario cambiare - non un po’, tanto per lavarsi la coscienza - ma molto, in modo urgente e ineludibile, risoluto e concreto, come - fin dal 2009 - suggeriamo con la nostra campagna Cambiamenu.
#NONCOMEPRIMA, il leitmotiv del Manifesto LAV, si rivela ancora una volta lungimirante e applicabile, supportato anche dalle notizie nefaste che ci circondano, come i contagi da COVID-19 registrati in alcuni salumifici del mantovano, contagi che sembravano essere circoscritti a realtà zootecniche estere, ma che – come potevamo aspettarci – non hanno risparmiato la catena “produttiva” della carne di casa nostra.
Preferendo i cibi e le proteine vegetali, evitando la sofferenza e l’impatto distruttivo che causano carne, latte e uova, agiamo in modo previdente ed empatico.
Nel nostro Manifesto invitiamo i politici e le istituzioni a spostare i finanziamenti pubblici verso le produzioni vegetali destinate al consumo umano, in una pacifica ma decisa “rivoluzione” della filiera agro-alimentare: contribuiremo a non tornare come prima, per un futuro senza lo spettro, reale, della distruzione che spunta da tutti i lati.
Paola Segurini. Area veg LAV
Fonti:
[1] OSSERVATORIO IMMAGINO 2020_ p. 29
[2] OSSERVATORIO IMMAGINO 2020_ p.74