Orsi: gravissima dichiarazione di voto al Consiglio provinciale trentino.
Nel corso delle dichiarazioni di voto il consigliere Job ha previsto 'brutte situazioni' se non ci saranno azioni forti sugli orsi. Riprova che c'è chi soffia sul fuoco contro l'integrazione e il Codice penale.
La montagna… trentina ha partorito il topolino. Sugli orsi tre giorni, ben tre di sedute del Consiglio provinciale trentino fra relazione del Presidente Fugatti, dibattito generale, interruzioni richieste dall’Assessora Zanotelli, confronto su diverse proposte di Risoluzione, l’approvazione di alcune di esse che ripetono sostanzialmente quanto già approvato dallo stesso Consiglio due anni fa, dimostrano che ad aver fallito è la Provincia nel non aver adempiuto in tanti anni agli obblighi che aveva sottoscritto con il suo ripopolamento del territorio con gli orsi primo fra i quali l'informazione della popolazione e la realizzazioni delle azioni per evitare il più possibile gli incontri con gli orsi.
E’ questo il nostro commento al termine oggi dell’Assemblea provinciale “stigmatizzando che nella Risoluzione a prima firma Cia (Fratelli d’Italia) si continui a parlare di uccisioni necessarie degli orsi, di numeri sbagliati sul numero massimo di plantigradi sul territorio” ma soprattutto la gravissima dichiarazione di voto del consigliere Ivano Job (Gruppo Misto, ex Lega) che ha informato che se non ci saranno provvedimenti contro gli orsi “ci saranno brutte situazioni sul territorio perché chi lo abita qualche volta supera anche le regole e lo deve fare per il diritto stesso di chi abita la montagna” presagendo quindi uccisioni “fai da te” degli orsi.
Per questo la nostra Associazione firmataria di un Protocollo d’Intesa con i Carabinieri a tutela delle norme sugli animali, ha inviato la registrazione dell’intervento del consigliere Job al Comando provinciale dell’Arma chiedendo la verifica di eventuali responsabilità alla luce di tale dichiarazione, nonché l’aumento del monitoraggio del territorio al fine di prevenire violazioni dell’articolo 544 bis del Codice penale che prevede fino a due anni di reclusione per autori e mandanti di un animalicidio.