Nell’udienza tenutasi ieri per la liberazione di M57, il Consiglio di Stato, pur negando la rimessa in libertà dell’orso, anche considerato il periodo del letargo, ha comunque sottolineato le lacune istruttorie della Provincia di Trento. Che infatti non ha mai chiarito quali siano state le circostanze che hanno determinato l’aggressione nei confronti di un ragazzo lungo il lago di Andalo, soprattutto considerando che M57 è stato catturato poche ore dopo mentre rovistava nei cassonetti dei rifiuti.
La gestione dei rifiuti è infatti indicata come la principale criticità che può determinare comportamenti confidenti da parte degli orsi, ma la provincia di Trento invece di mettere in sicurezza i cassonetti preferisce catturare gli orsi che non hanno alcuna responsabilità se non quella di cercare cibo.
Lo abbiamo dimostrato due giorni dopo la cattura di M57, andando di persona proprio nel luogo dov’è avvenuto lo scontro, verificando che nessuno dei cestini posizionati era stato protetto.
E’ chiaro che in queste condizioni la prima responsabile delle aggressioni è proprio la Provincia di Trento che non utilizzando i cassonetti anti orso, li attira nelle zone frequentate dall’uomo.
Massimo Vitturi
Responsabile Area Animali selvatici