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Condannato per maltrattamento di astici e granchi

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Ultimo aggiornamento

lunedì 14 aprile 2014

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RINCHIUSI DENTRO IL FRIGO. E CON LE CHELE LEGATE

Il Tribunale di Firenze ha condannato a 5000 euro di ammenda e al pagamento delle spese legali C.B., ristoratore di Campi Bisenzio (Firenze), per aver detenuto aragoste  e granchi vivi sul ghiaccio con le chele legate.
La vicenda era scaturita da un nostro esposto, presentato nell’ottobre del 2012, che denunciava le condizioni di detenzione di alcuni crostacei all’interno di un ristorante di Campi Bisenzio (Fi).

Gli agenti della Polizia municipale avevano quindi effettuato un sopralluogo, confermando quanto avevamo denunciato: all’interno di due diversi frigoriferi furono rinvenuti astici e granchi vivi e con le chele legate, esposti a temperature tra 1,1 e 4,8 gradi.
La Polizia municipale aveva quindi provveduto a informare la Procura della Repubblica di Firenze.

Oggi la condanna, ai sensi dell’art. 727 del Codice penale, a carico del titolare del ristorante.

Il Tribunale di Firenze conferma anche a livello giuridico la teoria sostenuta da sempre più esponenti del mondo scientifico e dalla LAV che già aveva visto pronunciarsi i Tribunali di Milano e Vicenza anni fa – commenta l’avvocato Francesca Gramazio del nostro Ufficio legale – le aragoste detenute sul ghiaccio sono in uno stato malessere e stress e pertanto chi li sottopone a tali condizioni causa loro una sofferenza punibile”.

Questa sentenza – dice Gianluca Felicetti, presidente LAV – deve essere di monito a ristoratori, negozianti e supermercati di tutta Italia affinchè cambino scelte di vendita e alimentari, il Ministro della Salute Lorenzin emani una Nota di indirizzo a tutti i Servizi Veterinari Asl per l’applicazione di questo importante principio, scientificamente già certificato dal suo Centro di Referenza Nazionale da ben sette anni ”.

Ringraziamo l’Avvocato Perugini del foro di Firenze per l’assistenza legale.