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Fecero morire un cucciolo di volpe utilizzato come esca a Firenze, condannati i due imputati

Due fratelli fiorentini, uno dei quali cacciatore, sono stati condannati a quattro mesi di reclusione e 1000€ di multa ciascuno.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 27 ottobre 2022

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Chiediamo pene sempre più efficaci per chi si macchia di atti così crudeli

A luglio 2021, due fratelli di Figline Valdarno (FI), uno dei quali cacciatore, avevano organizzato una vera e propria spedizione punitiva contro una femmina di volpe, da loro accusata di avere predato alcune galline. Per catturarla e quindi ucciderla, avevano rinchiuso un suo cucciolo in una gabbia metallica e lo avevano utilizzato come esca: i suoi continui disperati richiami d’aiuto avrebbero infatti costretto la madre ad uscire allo scoperto.

Ma il vile e perverso tranello messo in atto dai due era stato scoperto dagli agenti della Polizia della città Metropolitana di Firenze, che erano stati attirati dai lamenti disperati del piccolo. Purtroppo, però, nonostante il loro intervento, il cucciolo era morto poco dopo la liberazione, permettendo così agli agenti di verificare che non aveva più denti, distrutti nell’inutile tentativo di uscire da quella maledetta gabbia.

Grazie al nostro ufficio legale e assistiti dall’avvocato Melis del foro di Firenze, siamo subito intervenuti nel procedimento contro il cacciatore e suo fratello  per assicurarci che venissero condannati con il massimo della pena per l’ignobile atto compiuto. Massimo Vitturi,  Responsabile LAV Animali Selvatici

Tuttavia, a seguito di richiesta di patteggiamento avanzata dall’imputato e il consenso della pubblica accusa, il Gip di Firenze ha accettato la proposta, limitando così la pena a soli quattro mesi di reclusione e 1.000 euro di multa a ciascuno dei responsabili di un crimine così efferato.

Plaudiamo per la condanna dei due responsabili avvenuta in tempi brevi  e vogliamo che questa sia di monito per tutti coloro che in ambito rurale perseguitano le volpi, solo perché si procurano il cibo loro necessario, chiedendo anche la necessaria revoca della licenza di caccia per chi si macchi di simili crimini. Auspichiamo per ogni delitto in danno agli animali una giustizia rapida, ma anche una riforma della legge sul maltrattamento che preveda pene esemplari e l’impossibilità di ricorrere al patteggiamento. LAV

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