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Vittoria: lupi inseguiti da un suv, condannato il conducente

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 30 giugno 2021

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"Adesso li scanno”. Con queste parole Luca Ghedina, lo scorso gennaio, si era lanciato all’inseguimento (a circa 50 chilometri orari) di un branco di 4 lupi, braccati per un lunghissimo tratto di strada sul Passo Tre Croci, ad Auronzo di Cadore, nel bellunese. Una condotta che avrebbe potuto sfinire gli animali indebolendoli oltre misura, nel freddo dell’inverno delle Dolomiti, fino a rischiarne la morte.

Una sfida folle e crudele, quella del fratello del più famoso campione di sci Kristian, contro animali stressati e impauriti, vistosamente affannati e stremati: una bravata che Ghedina diffuse, a suo dire, via Whatsapp e che di lì rimbalzò sui social. LAV denunciò l’accaduto e ieri si è avuta notizia del decreto penale di condanna, con cui il Tribunale di Belluno, lo scorso febbraio, ha sanzionato la condotta di Ghedina. Un dato positivo, giacché in passato vicende analoghe erano state risolte solo con mere sanzioni amministrative o addirittura non perseguite per nulla.

I lupi hanno pieno e incoercibile diritto a vivere in pace nel loro habitat. Eppure, continuano a essere vittime di campagne di odio e ignoranza. Per questo abbiamo fatto il possibile con i nostri legali perché fossero riconosciute precise responsabilità, rispetto a una condotta che è a tutti gli effetti maltrattamenti. 
 
Lo stesso Ghedina, intervistato nei giorni immediatamente successivi ai fatti, aveva dichiarato che “Il lupo dall'uomo scappa, non è assolutamente un problema. Chiaramente si sta riproducendo in modo estremamente veloce. Non sono, però, a favore di chi vorrebbe farlo andar via, il bosco è la sua casa e noi siamo gli ospiti”. Parole condivisibili, che confliggono però impietosamente con le minacce invece ascoltate nel video dell’inseguimento.  
 
La convivenza con i lupi e con i grandi carnivori in generale, sui territori, è possibile, realizzabile, praticabile. Gli esempi in tal senso sono molti, all’estero e persino in Italia. Comportamenti come quello condannato in questo caso sono bravate crudeli e scellerate: il lupo è un animale che gode peraltro di speciale protezione, essendo anche inserito nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come specie “vulnerabile”. Al di là di specifiche norme per settori produttivi, la crudeltà verso gli animali, di qualsiasi specie, non è mai accettabile ed è penalmente rilevante. Ovviamente continueremo a seguire la vicenda anche sul piano legale, qualora dovessero esservi sviluppi ulteriori, fin quando quei lupi non avranno giustizia definitiva.