LAV: ministro Franceschini attui al più presto la legge delega sullo spettacolo per vietarne finalmente uso in circhi e spettacoli viaggianti
Una nuova condanna, questa volta per diffamazione, per i titolari del Circo Martin. Un post pubblicato su Facebook è stato al centro dell’udienza di oggi, post nel quale uno dei titolari del Circo Martin, sosteneva come LAV avesse maltrattato i ‘suoi’ animali durante le operazioni di trasferimento degli stessi, avvenute in esecuzione del provvedimento di sequestro, sottolineando come LAV lucri solitamente sugli animali.
Il Tribunale di Velletri ha quindi condannato oggi per diffamazione il titolare del Circo Martin. Il caso del Circo Martin è di per sé esemplare e unico, anche perché gli animali furono interamente affidati alla LAV; tutti hanno trovato rifugio in strutture idonee, che hanno loro dignità e benessere. Alcuni tra essi sono ancora oggi ospiti presso il centro di recupero di Semproniano, in custodia LAV. Dal 2014 LAV ha curato e garantito una vita lontano dallo sfruttamento per tutti questi animali, grazie al supporto dei propri sostenitori, non percependo nessun contributo.
Il Tribunale di Velletri ha inoltre condannato l’imputato al risarcimento del danno, la somma verrà investita da LAV in attività di cura e custodia degli animali sequestrati nei circhi e per l’attuazione della Legge delega sullo spettacolo, che dispone il prossimo graduale superamento dell’uso degli animali nei circhi.
Continuano dunque le vittorie legali connesse alla vicenda del maxi-sequestro degli animali del Circo Martin. Quest’ultima sentenza arriva in seguito alla condanna in appello per la diffamazione subita da LAV su circo.it (dell’Ente Nazionale Circhi), e l’epocale vittoria a Tempio Pausania, dove gli imputati sono stati condannati a quattro mesi di reclusione per maltrattamento di animali, articolo 544 ter del Codice Penale, con condanna al pagamento delle spese processuali, risarcimento del danno in favore in LAV da definire in sede civile, disponendo altresì una provvisionale immediatamente esecutiva di 5.000 euro e dichiarando l’intervenuta prescrizione del reato ex art. 727.
Questa vicenda rappresenta solo uno dei tanti casi nei quali la nostra associazione viene attaccata da un settore in crisi che cerca in tutti i modi di colpire, anche in modo illegittimo, chi si impegna per la fine dello sfruttamento degli animali negli spettacoli. I veri nemici delle Arti Circensi sono quei circhi stessi che continuano a negare la sofferenza degli animali utilizzati e, soprattutto, il fatto che la stragrande maggioranza degli italiani e degli europei è contraria al circo con gli animali.
Chiediamo al Ministro della Cultura Franceschini di attuare al più presto la Legge Delega sullo Spettacolo, che include appunto il superamento dell’utilizzo di animali per circhi e spettacoli viaggianti.