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Udine: cacciatore condannato per detenzione illegale di fauna e alterazione degli anelli identificativi degli uccelli da richiamo

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 08 giugno 2022

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LAV: ANCORA UNA VOLTA CONFERMATO ASSIOMA CACCIA=BRACCONAGGIO, ABOLIAMO LA CACCIA PER ABOLIRE IL BRACCONAGGIO!

Accusato di detenzione illegale di fauna particolarmente protetta e di avifauna non cacciabile, nonché di maltrattamento di animali e alterazione di sigilli dello Stato, un cacciatore di Campoformido (UD) ha ieri patteggiato una pena complessiva pari a due mesi di reclusione e 200 euro di multa.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito del procedimento – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – che ancora una volta dimostra che cacciatore e bracconiere sono molto spesso la stessa persona.”

Il cacciatore di Campoformido, oltre alla detenzione illegale di uccelli particolarmente protetti e non cacciabili, si è macchiato anche del maltrattamento di altri uccelli utilizzati come richiami, catturati illegalmente in natura ai quali, per farli apparire provenienti da allevamento autorizzato, aveva forzatamente impiantato sulle zampe, fratturandole, degli anelli identificativi alterati. Questa pratica, utilizzata frequentemente in ambito venatorio, è stata però smascherata dai Carabinieri CITES di Trieste che hanno certificato l’alterazione degli anelli, motivo per cui il cacciatore è stato condannato anche per contraffazione di sigilli dello Stato.

“La pronuncia del Tribunale di Udine conferma una volta di più quanto caccia e bracconaggio siano fortemente connessi, evidenziando che se veramente vogliamo cancellare la piaga del bracconaggio dobbiamo vietare la caccia, ringraziamo perciò l’avvocato Bosio del foro di Udine per questo ulteriore passo in avanti verso l’abolizione definitiva della caccia – conclude la LAV.”