Le tigri sono ancora in pericolo: solo 3.900 individui rimasti in natura. L'Europa raccomanda agli Stati membri di porre fine al commercio di tigri vive e delle loro parti.
Mentre le tigri selvatiche sono protette, è ancora legale il commercio di tigri allevate in cattività e delle loro parti all'interno dell'Europa, in entrata e in uscita.
Le tigri in cattività rappresentano un problema significativo per la conservazione e il benessere degli animali a causa:
Un rapporto Interpol del 2019 ha coinvolto diversi Stati membri dell'UE tra i primi 30 esportatori e importatori di tigri tra il 1975 e il 2018, tra essi ci sono Italia, Belgio, Germania, Francia e Regno Unito, e ha rivelato il ruolo "difficile" dell'UE nel commercio delle tigri.
La relazione ha descritto in dettaglio come gli Stati membri rilasciassero permessi che consentivano il commercio di tigri e di loro parti e prodotti dall'UE verso altri Paesi, sulla base del fatto che gli animali erano stati allevati in cattività
I dati presentati da CITES (grafico elaborato da ONG TRAFFIC) mostrano il ruolo centrale dell’Italia sia negli export che import con le esportazioni verso i Paesi asiatici che registrano livelli elevati di commercio illegale di tigri. Thailandia e Vietnam sono i maggiori importatori.
Inoltre, come documentato da LAV in passato, sono emerse carenze nel controllo e nella gestione delle strutture che in UE allevano tigri e che potrebbero fornire opportunità per attività criminali.
Ad aprile, la Commissione europea ha pubblicato una guida sull' l'esportazione, la riesportazione e il commercio all'interno dell'UE di tigri vive nate e allevate in cattività e di loro parti e derivati, in sostanza una raccomandazione agli Stati membri perché pongano fine al commercio di tigri vive e loro parti.
Sebbene non si tratti di un documento giuridicamente vincolante, lancia un forte segnale al miglioramento della gestione e del controllo delle tigri in cattività e del commercio all'interno e all'esterno dell'Unione europea, per garantire che gli Stati svolgano un ruolo nella conservazione della specie e che l'inutile commercio non contribuisca alla scomparsa di questi animali
Maggiori requisiti per la registrazione di tutte le tigri, delle nascite e dei decessi all'interno dell'UE e in Italia sono fondamentali per porre fine al commercio di tigri in cattività all'interno e all'esterno dell'Europa, ma adesso tocca ora agli Stati membri implementare le stesse.