Il provvedimento è scattato a seguito di numerose denunce, circa una sessantina, sporte nei confronti dei titolari dell’azienda agricola
Stamattina, un’intera famiglia – padre, madre, figlia e genero – è stata arrestata dalla polizia stradale di Bergamo per truffa e frode nel commercio di cuccioli di cane. Il padre è stato portato in carcere, mentre gli altri familiari sono stati posti ai domiciliari. Sequestrati la loro azienda agricola e 57 cani. Gli animali sono stati affidati ai veterinari di Ats Bergamo.
Il provvedimento è scattato a seguito di numerose denunce, circa una sessantina, sporte nei confronti dei titolari dell’azienda agricola dopo che i cuccioli morivano o risultavano affetti da gravi malattie nelle prime settimane di vita. Secondo la Procura di Bergamo, la famiglia avrebbe importato illegalmente cuccioli di cane dall’Est Europa, in particolare dall’Ungheria, senza microchip né vaccinazioni e falsificando i documenti.
“Il cane deve essere messo in braccio al bambino così si affeziona e lo compra di sicuro”. Questa una frase che sarebbe stata intercettata dagli inquirenti. Ogni commento appare superfluo.
Il traffico di cuccioli rappresenta uno dei fenomeni zoomafiosi più preoccupanti. I cuccioli vedono la luce in situazioni esasperate. Vengono stipati in furgoni e bagagliai e trasportati per distanze enormi; troppo spesso sono a rischio di contrarre malattie trasmissibili o ne sono già portatori, con grave rischio anche per la salute pubblica. Gli animali, privi di certificati d’identificazione, ovvero scortati da false certificazioni che attestano trattamenti vaccinali e di profilassi mai eseguiti, sono poi rivenduti all’interno del territorio nazionale, con riverberi fiscali illeciti di non poco conto. I cani vengono allevati in condizioni pietose, vi è un’altissima mortalità. Questi animali sono comprati per pochi euro e spesso arrivano ammalati e accompagnati da falsi pedigree e da documentazione contraffatta. Naturalmente, oltre al dolore di vedere soffrire l’animale, le persone che prendono tali cani vanno incontro a notevoli spese mediche. Spesso, poi, i cuccioli vengono venduti in nero.
Secondo gli ultimi dati pubblicati nel Rapporto Zoomafia 2022, solo nel 2021 sono stati sequestrati almeno 450 cani; 17, invece, le persone denunciate. Dal 2010, anno in cui è entrata in vigore la legge contro la tratta dei cuccioli, fino al 2021 compreso, sono stati sequestrati 7015 cani e 92 gatti (dal valore complessivo di circa 5.612.000 euro). 400, invece, le persone denunciate. Ovviamente sono stime per difetto. L’analisi della nazionalità delle persone denunciate conferma la transnazionalità di questo tipo di reato: russi, ungheresi, bulgari, serbi, moldavi, ucraini, slovacchi, rumeni, polacchi e, ovviamente, italiani.
Per approfondimenti sul traffico di cuccioli: https://www.lav.it/news/traffico-cuccioli-zoomafia
25 anni fa abbiamo coniato il termine Zoomafia che indica lo sfruttamento degli animali per ragioni economiche, di controllo sociale, di dominio territoriale, da parte di persone singole o associate o appartenenti a cosche mafiose o a clan camorristici.
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