La sede LAV di Roma esprime la sua solidarietà alla venditrice vegana Barbara, proprietaria del box 83 “Vegan Store” al nuovo mercato di Testaccio, e condanna l’aggressione e le intimidazioni di cui è stata fatta oggetto ieri giovedì 5 novembre.
Con il box dirimpettaio, una salumeria, il clima sarebbe pesante da tempo poiché i vicini mal tollerano che il “Vegan Store” esponga volantini che incoraggino l’adozione di una alimentazione vegana, per i profumi dei suoi prodotti e dei suoi incensi, per il fatto che animali e bambini rom possano accedervi (sia pure tutto nel rispetto dell’igiene e della legalità).
Ad aggredire Barbara sarebbe stata, a sorpresa, una pescivendola con la quale mai aveva avuto interazioni di alcun tipo, che ha anche danneggiato vari prodotti facendoli cadere; a difenderla solo una bambina rom, nell'indifferenza dei pochi presenti a quell’ora (erano le 13.30 -14.00).
“E’ comprensibile che coloro che commerciano alimenti animali non amino chi commercia alimenti non animali essendo una testimonianza concreta di scelte etiche che sempre più persone praticano” – dichiara David Nicoli, responsabile LAV Roma – “ma giungere a vessare e aggredire chi ha una regolare attività commerciale di prodotti vegani è estremamente grave e intollerabile. La scelta vegana non fa male a nessuno, se tutti consumassimo più alimenti vegetali ne beneficerebbero certamente gli animali ma anche molto la nostra salute, quella del pianeta e perfino le popolazioni affamate del terzo mondo. Dal momento che questo fatto esecrabile è avvenuto in un mercato comunale, chiediamo al Commissario prefettizio Tronca di testimoniare concretamente solidarietà all’aggredita.”
Nella foto il “Vegan Store” box 83, al nuovo mercato di Testaccio