Il collare elettrico è certamente incompatibile con la natura del cane, lo stabilisce la Corte di Cassazione che afferma come il dispositivo si fondi “sulla produzione di scosse o altri impulsi elettrici che, tramite un comando a distanza, si trasmettono all'animale provocando reazioni varie.” Trattasi in sostanza – continua la Suprema Corte “di un addestramento basato esclusivamente sul dolore, lieve o forte che sia, e che incide sull'integrità psicofisica del cane poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi e indurlo tramite stimoli dolorosi ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione e anche aggressività".
Con la sentenza n. 38034/13 depositata il 17 settembre, la Corte di Cassazione, sezione III Penale conferma così l’orientamento giurisprudenziale, aggiungendo che, “a prescindere dalla specifica Ordinanza ministeriale e dalla sua efficacia”, l'uso del collare elettrico antiabbaio rientra nella previsione del Codice penale che vieta il maltrattamento degli animali ai sensi dell’articolo 727 del Codice penale che punisce la detenzione di animali "in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze".
Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti