Il 26 marzo, il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha annunciato l’allocazione di ulteriori 11 milioni di euro del Fondo Emergenza, a favore dello Spettacolo Viaggiante e del Circo. Questa cifra va a sommarsi agli aiuti già ricevuti dalla categoria da marzo 2020 ad oggi, per un totale di 26 milioni di euro divisi in fondo emergenza covid (5,5 mln + 4 mln), Fondo Unico per lo Spettacolo (5,5 mln), oltre ai non conteggiati aiuti alle imprese e ai lavoratori dipendenti e partita iva, ai quali molti di loro avrebbero (come hanno ben fatto con allocazioni di centinaia di migliaia di euro) e potranno beneficiare anche i circhi con animali e gli zoo itineranti. Gli stessi circhi con animali per i quali il Ministro Franceschini propose un disegno di legge per il superamento dell’utilizzo di animali nel circo e che poi sia l’attuale Ministro che quello precedente (Bonisoli), sono riusciti incredibilmente a far decadere.
Questo ennesimo contributo, seppur apparentemente esiguo, è il frutto di mesi di appelli, manifestazioni e richieste di aiuto, fatte dalla maggior parte dei circhi in Italia. Nonostante lo sfruttamento a vita degliquesti animali usati nei circhi, le famiglie circensi hanno sfruttato la crisi e la situazione provocata dalla pandemia chiedendo, con pietismo, aiuto proprio per gli animali, facendo così leva sulla solidarietà di numerose associazioni/enti come Caritas o Coldiretti e di alcune amministrazioni Comunali.
Come ribadito più volte, la crisi del circo non è affatto dovuta alla pandemia di Covid-19, ma è una crisi cronica ormai decennale, che ha origine nel fatto che gli italiani, e gli europei, NON vogliono più circhi con animali (77% da ultimo sondaggio condotto a livello europeo), pensano che il circo debba reinventarsi abbandonando lo sfruttamento degli animali, proponendo uno spettacolo totalmente “umano” (84% degli italiani), e che il circo sia spettacolo senza alcun fine educativo e culturale (90% degli italiani).
Questi aiuti, seppur presentati con carattere di urgenza ed emergenza, sono cure palliative per un problema più grande e radicato: ovvero il fatto che i circensi devono trovare la forza di reinventarsi, di smettendo di usare animali. Quando ci sarà questa presa di coscienza, la crisi del mondo del circo finirà e potremmo andare tutti a vedere uno spettacolo umano libero da ogni sfruttamento e violenza nei confronti degli animali.
Andrea Casini
Responsabile Area Animali esotici