Necessari attuare regolamenti stringenti a livello locale e una legge nazionale che ponga fine allo sfruttamento nei circhi
Apprendiamo dalla stampa odierna che il circo Madagascar avrebbe sfruttato e costretto i suoi dipendenti, tutti di nazionalità non italiana, a condizioni lavorative disumane.
L’indagine dei carabinieri di Genova, coordinati dalla Procura, ha portato oggi a Torino al sequestro preventivo della ditta e di 67 mezzi dove il circo si trova attendato, comprese tutte le attrezzature, il tendone e i conti correnti intestati al titolare. Al proprietario del circo è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora.
Numerosi elementi sono emersi in questi mesi di indagine, assolutamente prevedibili per chi il circo con animali lo conosce e lo combatte da anni.
Lo sosteniamo da sempre: nei circhi con animali non è garantita nessuna delle misure minime di detenzione e benessere degli animali, le norme igienico-sanitarie e la biosicurezza. Evidentemente queste misure non vengono garantite nemmeno per gli esseri umani.
Assistiamo da anni e combattiamo questi "spettacoli" avvilenti, che non educano le generazioni future al rispetto degli animali e creano potenziale pericolo sanitario e d'incolumità pubblica nelle città dove arrivano.
Il circo in questione negli scorsi mesi è stato anche protagonista di diversi episodi di cronaca, che hanno scandalizzato e sconvolto l'opinione pubblica. Solo per citarne alcuni: il lama in fuga a Genova, l'elefante a passeggio fuori dalle strutture del circo all'Aquila, l’elefante in solitudine a Milano, ed ora l’accusa di sfruttamento dei lavoratori e sequestro.
Questa volta, infatti, l’oggetto del sequestro non sono le modalità di detenzione e maltrattamento degli animali, bensì lo sfruttamento dei lavoratori, costretti a condizioni di lavoro pari alla schiavitù.
Lo stesso circo è stato segnalato ripetutamente negli anni da noi di LAV in numerose città dove era attendato, e due anni fa siamo anche intervenuti nel processo relativo all’elefante detenuto e fatto esibire in solitudine dallo stesso circo, vincendo infine in Consiglio di Stato.
Siamo attualmente in contatto con le Autorità competenti per meglio comprendere il destino degli animali detenuti nel circo in questa fase.
Ci rivolgiamo al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che ha autorizzato l’attendamento del circo sul suolo pubblico, continuando ad avallare fenomeni di sfruttamento animale ed umani nascosti dietro “una tradizione” alla quale la maggioranza degli italiani non vuole più assistere .
È tempo di dire basta allo sfruttamento di persone ed animali!
Tempo di attuare regolamenti stringenti a livello locale ed una legge nazionale che ponga fine a tutto questo.