Due articoli pubblicati da circo.it, il sito dell'Ente Nazionale Circhi, sono stati oggetto di un decreto penale di condanna, per diffamazione nei confronti della LAV, da parte del GIP di Rimini avverso il quale poi è stata presentata opposizione.
Il GIP del Tribunale di Rimini ha riconosciuto infatti la violazione degli articoli 595, comma I e III del Codice penale per due articoli firmati nel dicembre 2010 su circo.it, il sito dell’associazione di categoria dei circhi italiani, nei quali definì “un bel business” l’attività di Onlus come la LAV e affermò falsamente che le associazioni animaliste si candidano non certo a titolo gratuito per la riconversione degli animali dei circhi e “incassano dei bei soldoni” per gli animali sequestrati per maltrattamenti.
Una grave violazione al diritto di immagine dell’Associazione, attraverso pretestuose affermazioni nell’intento di creare discredito dell’Associazione e svilirne la portata, oltrepassando di gran lunga il diritto di critica, che non può ridursi a una gratuita aggressione all’altrui patrimonio morale.
“Gli animali sequestrati in affidamento alla LAV sono in carico esclusivamente alla generosità dei sostenitori della nostra Associazione, nessun euro è mai stato dato dal Ministero della Salute per le sanzioni pecuniarie previste dalla Legge 189 del 2004, facendo peraltro risparmiare lo Stato sulle dovute spese di giustizia - dice Gianluca Felicetti, Presidente LAV - Siamo soddisfatti che si proceda nei confronti dei circensi accecati dall’odio contro chi chiede semplicemente, come noi e tantissimi cittadini nelle piazze e in Parlamento, di non continuare a utilizzare animali negli spettacoli così come ormai fanno decine di Paesi esteri e farà, speriamo presto, il nostro. Siamo e continueremo a essere riconosciuti come Ente Morale e Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, i circensi se ne facciano una ragione e lo diremo anche nel febbraio prossimo quando la LAV si costituirà parte civile e si discuterà nel giudizio ordinario l’opposizione al Decreto penale di condanna proposta.”