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La Spezia: famiglia di cinghiali bloccati all'interno di un parco cittadino

Concluse le operazioni di sterilizzazione dei cinghiali in collaborazione con l’Università di Torino. Chiediamo al Ministro della Salute Schillaci di poter trasferire gli animali in un rifugio sicuro.

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mercoledì 31 agosto 2022

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Una vittoria incontrovertibile: per la prima volta in Italia dei cinghiali destinati per legge al macello non sono stati uccisi

Le vite di Perla, Amara e dei loro cuccioli a La Spezia sono salve.

Questo è il dato incontrovertibile oltre che una grande risultato, che ha generato un precedente che fa storia in Italia nella difesa dei cinghiali. Solo due anni fa, va ricordato, questo non è stato possibile con i cinghiali uccisi dalla ASL Capitolina in nome di Comune e Regione Lazio, in un giardino pubblico a Roma. A suo tempo LAV fu l’unica associazione a presentare denuncia per l’uccisione selvaggia di questi animali. 

Trattandosi di peste suina (PSA) e visti i motivi di salute pubblica in gioco, il Commissario straordinario alla Peste Suina Africana è stato l’ente che ha deciso la destinazione degli animali nonostante le nostre proposte in altre aree della Liguria, perché il trasferimento degli animali avrebbe comportato l’attraversamento della zona rossa istituita nella provincia di Genova. Non risulta a LAV, per altro, che altri abbiano mai proposto luoghi alternativi.

Il trasferimento, integralmente compiuto da personale incaricato dalla Regione Liguria, è avvenuto purtroppo con la morte di uno dei piccoli, fatto che per gli animali selvatici può purtroppo avvenire. Attendiamo il referto ufficiale che stabilirà le cause del decesso e se dovessero emergere responsabilità non esiteremo a denunciare.

Per non alimentare le minacce ed eventuali presìdi del mondo agricolo e venatorio, durante le fasi di trasferimento dei cinghiali, le autorità avevano deciso di non diffondere la località individuata, chiedendo a noi di LAV analoga riservatezza, e comunicandoci il destino degli animali solo qualche ora prima del trasferimento avvenuto venerdì scorso, senza proporre alternative se non la morte.

Questa presa di posizione, da noi rispettata, di fatto è venuta meno tramite alcuni post sui social della Regione Liguria e del Sindaco della Spezia, dove è stato comunicato il luogo di destinazione. E proprio questo luogo è stato accessibile a LAV solo a seguito del trasferimento dei cinghiali.

Ma i diritti degli animali e la dignità di ogni essere vivente sono la priorità da sempre di LAV. Lo sono stati anche questa volta. Ed è in questo spirito che con i nostri esperti abbiamo potuto lavorare a fondo per valutare le caratteristiche dell’area scelta dalla Regione, così da individuarne eventuali modifiche e migliorie.

Pertanto abbiamo avanzato una proposta alla Regione Liguria di poter avere la gestione diretta dell’area - che non è più da tempo un’area di addestramento dei cani da caccia - predisposta per l’accoglienza degli 8 cinghiali precedentemente chiusi nel parco della Maggiolina alla Spezia.

Gestire in maniera diretta l’area boschiva di circa 30 mila metri quadri, una porzione sufficiente ai loro bisogni etologici vitali, permetterebbe di poterla rendere ancora più sicura e accogliente sia verso la famiglia di 8 cinghiali, ma anche verso l’esterno, nel pieno rispetto delle normative in tema di bio-sicurezza.

Nelle settimane in cui tutta Italia è rimasta col fiato sospeso per la vita di questi esseri viventi, eravamo in molte e molti a presidiare quei cancelli, a salutarli, a sorridere delle loro abitudini. Anche LAV era presente con attivisti e responsabili locali e nazionali.

E proprio con chi c’è stato vogliamo portare avanti questo progetto: ecco perché nelle prossime ore vavvieremo i colloqui con tutte quelle realtà come rifugi e associazioni che vorranno essere protagonisti della tutela quotidiana della vita di questi animali.

Un protocollo di intesa che prevede la cura dei cinghiali salvati dall’uccisione grazie anche ad un fondo, interamente a carico di LAV, per le spese relative al bene degli animali.

Noi di LAV abbiamo fatto i nostri passi e le nostre proposte alla Regione Liguria, con cui i contatti non si sono mai interrotti, per il bene della famiglia di cinghiali che ad oggi è viva e sta bene.

Adesso la parola passa a chi può affidarci la gestione dell’area e la cura della famiglia di Perla e Amara e dei loro piccoli.

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