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Cinghiale freddato a colpi di fucile a Gassino Torinese

Volontari LAV tentano di salvare un cinghiale caduto nel canale a Gassino Torinese, ma l’animale è stato ucciso, freddato da un colpo di fucile. Procederemo con la denuncia per uccisione di animali!

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giovedì 21 luglio 2022

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Cinghiale freddato a colpi di fucile a Gassino Torinese

Freddato da un colpo di fucile esploso da persone non identificate. Si è conclusa così ieri sera l’odissea di un cinghiale caduto in un canale a Gassino Torinese.

Fin dalla tarda mattinata i volontari LAV della sede di Torino sono intervenuti allertati da alcuni residenti: purtroppo i tentativi di recuperare l’animale si sono rivelati vani, nonostante il coinvolgimento dei Vigili del Fuoco coinvolti da una vigilessa presente sul luogo. Ma il triste epilogo si è verificato in serata, quando è intervenuta una veterinaria dell’ASL TO4 coadiuvata da altre due persone che, richiamando l’ordinanza ministeriale per il contenimento della diffusione della Peste Suina Africana, hanno affermato di dover procedere con l’uccisione dell’animale, cosa avvenuta di lì a pochi minuti.

Ma l’ordinanza citata non prevede affatto l’uccisione di qualsiasi cinghiale si incontri, bensì la predisposizione di piani selettivi, specifici e definiti per ogni area regionale, che devono essere eseguiti secondo regole ben precise che non prevedono assolutamente l’uccisione di un animale caduto in un canale.

“Quanto accaduto a Gassino Torinese rappresenta una deliberata uccisione non necessitata di un animale, in fragorosa violazione dell’art.544 bis del Codice Penale – afferma Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici per questo motivo il nostro ufficio legale è già al lavoro per depositare una denuncia perché siano accertate tutte le responsabilità penali di questo intollerabile atto sanguinario".

Il cinghiale poteva e doveva essere salvato esattamente come stava facendo già la LAV e si sarebbe dovuto fare intervenire il personale del Centro di Recupero Animali Selvatici per il suo recupero e la successiva reimmissione in libertà dopo le cure del caso – conclude la LAV”.

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