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Oggi si chiude la stagione venatoria: la caccia è una strage inaccettabile

Continueremo a contrastare ogni tentativo di ulteriore riduzione delle tutele agli animali selvatici.

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venerdì 31 gennaio 2025

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Ogni anno continuano ad essere uccisi milioni di animali

Oggi 31 gennaio si chiude la stagione di caccia 2024/25, ancora una volta caratterizzata da numerosi calendari venatori regionali pubblicati in palese contrasto con le norme nazionali ed europee a tutela degli animali selvatici.

I cacciatori che si autoproclamano custodi dell’ambiente si dimostrano esclusivamente interessati al proprio sadico divertimento, in spregio alla vita degli animali e delle leggi che la tutelano.

A settembre 2024 i giudici amministrativi avevano accolto le eccezioni formulate dai legali nostri e delle altre associazioni animaliste rispetto alla necessità di fermare la caccia a specie considerate a rischio e durante la delicatissima fase della migrazione pre-riproduttiva.

Buona parte dei calendari sono infatti in pieno contrasto con i pareri rilasciati da ISPRA, e in palese violazione delle norme europee a tutela degli animali.

L'intervento presso i TAR ha così consentito di ridurre la stagione venatoria per alcune specie di grande interesse dei cacciatori, quali il tordo sassello, la cesena e le specie acquatiche, scatenando le ire delle associazioni venatorie che hanno inutilmente tentato di ribaltare le pronunce favorevoli alle associazioni animaliste e ambientaliste e quindi alla vita degli animali selvatici.

Nonostante le innumerevoli trasgressioni, la stagione di caccia si è regolarmente aperta la terza domenica di settembre, anticipata da quasi tutte le regioni fin dal 1° settembre per concedere ai cacciatori la possibilità di uccidere più a lungo alcune specie.

Una stagione di caccia, anche questa, caratterizzata dalla quasi totale assenza di controlli, che consente ai cacciatori di agire indisturbati, consapevoli che le possibilità che qualsiasi pubblico ufficiale li possa controllare sono vicine allo zero.

Le polizie provinciali sono oramai decimate e buona parte dei loro agenti sono cacciatori, mentre i Carabinieri Forestali devono assolvere a molti altri compiti. I controlli, quindi, sono affidati in gran parte alle guardie volontarie che nel 90% dei casi sono cacciatori appartenenti alle associazioni venatorie.

Ad essere tutelati sono solo i cacciatori, mentre gli animali pagano il prezzo di questa spregevole attività, alcuni animali sono particolarmente vessati, come le volpi, massacrate solo perché sono concorrenti dei cacciatori e i cinghiali, che sono cacciati in battute composte da decine di cacciatori e cani, con il pretesto di contrastare la diffusione del virus della peste suina africana, vengono sterminati senza pietà, nonostante la stessa EFSA (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) indichi proprio i cacciatori quali primi vettori della patologia. Si tratta di due specie contro le quali la caccia non si ferma mai, travestita da “controllo faunistico” consente il massacro tutto l’anno anche di cuccioli e madri in allattamento. A Massimo Vitturi,  responsabile Area Animali Selvatici,

Nonostante le nostre ripetute richieste e quell di altre associazioni, sia a livello regionale che nazionale, e nonostante la Costituzione italiana comprenda la tutela dell’ambiente e quindi degli animali selvatici, fra i principi fondamentali, la politica non intende ancora porre rimedio al problema della caccia.

Invece di frenare questo scempio e richiamare le regioni al rispetto delle leggi vigenti, cancella, per mere questioni ideologiche, le regole del diritto e della scienza e consente di sparare senza freni.

Ogni anno continuano ad essere uccisi milioni di animali a dimostrazione delle conseguenze che la ferocia della caccia provoca .

È intollerabile che gli animali selvatici, esseri senzienti che rappresentano un patrimonio di tutti i cittadini, della comunità internazionale e delle future generazioni, continuino ad essere utilizzati come bersagli di questo sanguinario massacro.

La caccia è un’attività anacronistica e pericolosa, i controlli quasi inesistenti e le sanzioni ridicole favoriscono la diffusione di illegalità.

Noi continueremo a contrastare ogni tentativo di ulteriore riduzione delle tutele e approfitteremo di questa tregua per dimostrare che la caccia è semplicemente un’oscena strage di animali, che priva inoltre tutti i cittadini del diritto di godere della natura in sicurezza solo per accontentare le pretese di una risicata minoranza di cacciatori.