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Bambotto: un’altra vittima del più grande attacco mai registrato contro la fauna selvatica.

Chi lo ha ammazzato ha ucciso, oltre a Bambotto, anche le relazioni che le persone avevano intessuto con l’animale. 

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Ultimo aggiornamento

lunedì 23 ottobre 2023

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La caccia è una violenza intollerabile

Da quando, a gennaio 2023, il Governo ha approvato l’emendamento  "caccia selvaggia" che consente ai cacciatori di entrare anche nelle città e nei parchi, il Parlamento ha avviato una vera e propria opera di demolizione delle poche norme a tutela della fauna selvatica.

Anche nella consapevolezza di violare le norme europee, come nel caso del divieto dell’utilizzo di munizioni al piombo, i parlamentari infiltrati dalla lobby venatoria – con il complice silenzio degli altri – stanno letteralmente consegnando la fauna selvatica nelle mani dei cacciatori. Che ora si sentono legittimati ad esercitare il loro passatempo sanguinario con ancora maggiore arroganza nei confronti di cittadini ed animali.

Il cacciatore che ha ucciso Bambotto, il cervo che da anni frequentava la comunità di Pecol in provincia di Belluno, è la prova definitiva che la crudeltà nei confronti degli animali è strettamente correlata alla crudeltà nei confronti delle persone.

Non c’è più bisogno di richiamare citazioni di pensatori o filosofi del passato, quel cacciatore ha ucciso per divertimento un animale che da anni era entrato a far parte di una comunità umana, che lo aveva accolto riconoscendolo nella sua unicità individuale.

Quel cacciatore non ha solo ammazzato Bambotto, ha ucciso anche le relazioni che le persone avevano intessuto con l’animale: assurda violenza sanguinaria nei confronti del cervo, assurda violenza nei confronti dei sentimenti delle persone che con quel cervo avevano stabilito una preziosa relazione empatica.

La caccia è una violenza intollerabile, lo abbiamo gridato con forza il 16 settembre a Trento nella manifestazione organizzata alla vigilia dell’apertura della stagione venatoria.

Noi continueremo a combatterla fino a che non sarà relegata a quell’insieme di barbarie in ricordo di un nostro passato fatto di violenza e sopraffazione nei confronti dei più indifesi.