Home | Notizie | Parco dello Stelvio: autorizzata l’uccisione di 1.500 cervi

Parco dello Stelvio: autorizzata l’uccisione di 1.500 cervi

Chiediamo di fermare il massacro, la vera responsabile del numero dei cervi è la provincia di Trento che autorizza i siti di foraggiamento.

LEGGI L'ARTICOLO

Ultimo aggiornamento

giovedì 09 novembre 2023

Topic


Animali sotto attacco

Firma qui

Condividi

L'unica specie in sovrannumero

Secondo il Parco Nazionale dello Stelvio, nella parte che interessa la Provincia di Trento, il numero di cervi sarebbe eccessivo, al punto che il loro pascolamento causerebbe danni al rinnovamento forestale comportando ricadute negative sulla presenza dei tetraonidi a causa dell’impatto sugli habitat. 

Per questo motivo la Giunta Provinciale di Trento ha deliberato l’uccisione, con il parere positivo di ISPRA, di ben 1.500 individui in cinque anni, praticamente quasi tutti quelli presenti all’interno dell’area protetta dove ne sono stati stimati 1.600.

Anche questo è uno degli effetti devastanti dell’emendamento “caccia selvaggia”, approvato dal Parlamento a inizio anno, e che da quel momento consente esplicitamente l’ingresso dei cacciatori nelle aree urbane e nelle zone protette. Saranno infatti un centinaio i cacciatori trentini che potranno scorrazzare nel Parco dello Stelvio per eseguire la condanna a morte decretata dalla Giunta Provinciale.

IL VERO PROBLEMA

Tuttavia, le ragioni utilizzate dal Parco e dalla Provincia per giustificare la mattanza non hanno alcun valore scientifico, infatti gli animali selvatici non hanno bisogno di alcun intervento “riequilibratorio” dei cacciatori perché sono sempre in perfetto equilibrio con le risorse che il territorio è in grado di offrire. In realtà sono proprio i cacciatori e la Provincia il vero e unico problema.

I SITI DI FORAGGIAMENTO

Infatti, in tutta la provincia di Trento sono autorizzati migliaia di siti di foraggiamento, strutture installate nei boschi e utilizzate dai cacciatori per alimentare artificialmente i cervi durante la difficile stagione invernale, aumentandone così il numero di individui per garantirsi una maggiore quantità di vittime nella successiva stagione venatoria.

Una pratica fortemente condannata dallo stesso ISPRA, ma autorizzata dalla Provincia di Trento evidentemente alla ricerca di consenso tra i cacciatori.

IL CALENDARIO VENATORIO

Inoltre, i paventati danni che il pascolamento dei cervi procurerebbe agli habitat dei tetraonidi suonano come una barzelletta se pensiamo che il calendario venatorio della provincia di Trento autorizza la caccia al fagiano di monte (un tetraonide) dal 1° ottobre al 30 novembre 2023. 

CHIEDIAMO

  • la cancellazione immediata del piano di uccisione dei Cervi,
  • la rimozione di tutti i siti di foraggiamento
  • il divieto di caccia ai tetraonidi su tutto il territorio della provincia di Trento

Se c’è un problema nel Parco dello Stelvio e in tutta la Provincia di Trento, non è certo dovuto alla presenza dei Cervi, quanto a quella di una specie molto più dannosa per habitat e animali, le centinaia di cacciatori autorizzati a scaricare tonnellate di piombo su animali che hanno l’unica responsabilità di utilizzare le risorse loro necessarie per vivere.

CHIEDI AL PRESIDENTE MATTARELLA DI DIFENDERE L'ARTICOLO 9 DELLA COSTITUZIONE E GLI ANIMALI

FIRMA ORA


FIRMA PER FERMARE LA STRAGE

Firma la petizione per chiedere al Presidente Mattarella di far rispettare l'Articolo 9 della Costituzione!

firma qui