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La nuova vita dei cavalli salvati da sfruttamento e maltrattamenti

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Ultimo aggiornamento

martedì 08 settembre 2020

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Salvati da stalle fatiscenti di un allevamento abusivo in Piemonte, da situazioni di maltrattamento, da un circo in giro per l’Italia: i cavalli di cui ci prendiamo cura nel Centro di recupero di Semproniano (Grosseto), dopo anni di sofferenza, sono finalmente liberi di “fare i cavalli”. 

Come Gigio e Evelina, sequestrati 15 anni fa in un allevamento a Venaria (Torino) dove sopravvivevano, abbandonati a sé stessi, coperti di fango e letame, e Lucky Day, nato subito dopo il sequestro, o Lady Peanut, purosangue inglese che per tre anni ha corso sulle piste di un ippodromo, e poi è finita in Sicilia dove è stata sequestrata nell’ambito di un’indagine sulle corse clandestine dei cavalli: sono solo alcuni dei cavalli che abbiamo salvato in questi anni da situazioni di maltrattamento e sfruttamento. 

Alcuni hanno iniziato un percorso di relazione con i propri simili, altri addirittura hanno dovuto imparare a mangiare l’erba del prato, tutto nell’ambito del percorso di recupero della loro “naturalità”, secondo una filosofia di rapporto con gli equidi ispirata a una visione etica e antispecista, nella ricerca del rispetto delle necessità biologiche, emotive e individuali dei cavalli e degli altri equidi, senza i condizionamenti tipici attuati nella gestione equestre dei cavalli. 

Ora vivono in grandi spazi aperti, dove possono correre, rotolarsi nell’erba, socializzare tra loro, e non dovranno più patire la fame o il dolore. E questo è possibile anche grazie al sostegno di quanti hanno deciso di iscriversi alla LAV, di fare una donazione, o di adottare uno dei cavalli a distanza. 

Noi #nonlasciamosolonessuno, tu puoi aiutarci con una donazione