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A Castelbuono (PA) è di nuovo possibile dare da mangiare agli animali

Affamare gli animali randagi, oltre a essere eticamente inaccettabile, è illegittimo come da ampia giurisprudenza sul tema.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 17 agosto 2023

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Oggi nuova ordinanza del Sindaco a modifica della precedente, che vietava di sfamare i randagi

Grazie a LAV i cittadini di Castelbuono, in provincia di Palermo, possono tornare a dare da mangiare agli animali randagi.

Il Sindaco della città, Mario Cicero, ha infatti emanato oggi un’altra ordinanza per dare “la giusta interpretazione” alla precedente ed esplicitare in modo dettagliato le modalità con cui le persone possono somministrare gli alimenti a cani, gatti e uccelli nelle aree pubbliche o aperte al pubblico, garantendo, nel contempo, la pulizia e il decoro del centro abitato.

Nell’ordinanza precedente, emanata lo scorso 21 luglio, l’Amministrazione comunale aveva vietato l’alimentazione e il riparo a volatili, cani e gatti.  LAV si era subito opposta, condannando il provvedimento come illegittimo e immorale e chiedendone l’immediata sospensione e il ritiro.

Oggi il Sindaco di Castelbuono specifica che coloro che intendono somministrare alimenti agli animali, invece, possono farlo, con l'obbligo di pulire gli spazi adibiti all’alimentazione, cosa che normalmente tutte le persone fanno e che comunque giustamente viene ricordata.

L’Amministrazione comunale istituisce, inoltre, 5 postazioni dove allocare altrettanti distributori di croccantini o alimenti secchi, di cui tutti possono usufruire. Infine, ordina ai proprietari di case abbandonate di avere cura della pulizia e della sicurezza delle stesse, per evitare che diventino luoghi in cui si rifugiano gatti, uccelli e anche topi.

LAV si dichiara soddisfatta di questa modifica con cui l’Amministrazione comunale si è finalmente assunta la responsabilità – di sua legittima competenza - di tutelare il benessere degli animali presenti sul territorio. 

Affamare i randagi, oltre ad essere un’azione eticamente inaccettabile, non favorisce l’igiene né il decoro urbano.

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