Ad aprile di quest’anno avevamo denunciato un allevamento di Cremona, dove circa 3mila maiali venivano tenuti in condizioni igieniche precarie, con spazi infestati da topi e scarafaggi, smaltimento illegale di carcasse, inquinamento ambientale, documentando inoltre percosse e violenze agli animali e mutilazioni vietate, come il taglio sistematico della coda, e la castrazione dei suinetti oltre i 7 giorni di età.
Negli stessi giorni, l’allevamento era stato oggetto di un articolo-inchiesta della giornalista Giulia Innocenzi, per ilfattoquotidiano.it, che, dopo aver ripreso una fossa comune a cielo aperto con carcasse di animali in decomposizione ed intervistato il responsabile della struttura, aveva ripetutamente tentato di allertare le autorità competenti, fino all’arrivo dei NAS.
A distanza di tre mesi, il procedimento giudiziario iniziato d’ufficio a seguito del sopralluogo degli organi di controllo, si è concluso con un decreto penale di condanna a carico dell’allevatore per smaltimento illecito di rifiuti e abbandono di animali, mentre per la denuncia presentata da LAV è stata richiesta l’archiviazione, senza che nel parallelo procedimento venissero incorporate tutte le ipotesi di reato che avevamo documentato, non contestate dal Pubblico Ministero.
“Per questo ci siamo tempestivamente opposti alla richiesta di archiviazione della nostra denuncia – dichiara Roberto Bennati, Direttore Generale LAV - tra le varie cose, chiediamo che sia contestato il reato di maltrattamento (art 544 ter c.p.) siano disposti accertamenti sanitari con personale medico veterinario terzo, con relative cure degli animali malati o feriti, che vengano effettuate verifiche sugli aspetti di criticità documentati nei filmati da noi forniti, che siano verificate le cause di morte degli animali e, in particolare, di eventuali carcasse rivenute nel terreno circostante. Infine, chiediamo il sequestro dell’intera struttura”.