Le Associazioni hanno inviato una lettera al nuovo custode giudiziario del canile per ripristinare la tutela del benessere degli animali.
Le Associazioni hanno invitato il nuovo responsabile a risolvere le annose e gravi criticità evidenziate, nell’ottica di ripristinare un’adeguata tutela del benessere animale da parte del servizio veterinario pubblico che ha precisi compiti previsti dalla legge.
Le vicende che riguardano il canile sanitario gestito dalla ASL di Pescara sono diventate note a livello nazionale e quello che è venuto fuori è un quadro davvero preoccupante. Le accuse a carico di due veterinari operanti nella struttura, formulate a seguito di una denuncia sporta dalla sezione di Pescara della LNDC, sono infatti molto gravi: dall’uccisione di animali contestata al direttore della struttura, dott. Lucio Di Tommaso, al reato di abuso d’ufficio contestato allo stesso direttore e a un dirigente del servizio veterinario pubblico, dott. Franco Ruggeri.
Le sedi nazionali di LNDC Animal Protection e LAV hanno quindi inviato una lettera al nuovo custode giudiziario nominato dalla Procura, il dott. Ildo Polidoro, elencando una serie di criticità strutturali e organizzative della struttura sequestrata già evidenziate dalla Sezione LNDC di Pescara, che a sua volta aveva già scritto al custode offrendo la propria collaborazione.
Le mancanze sono parecchie: dall’area infettivi a quella di osservazione per cani in contumacia, dai box in sicurezza per cani aggressivi all’area di sgambamento, dall’area dedicata ai gatti separata da quella dei cani, fino alle lampade riscaldanti.
Abbiamo inoltre sottolineato come alcune prassi che sarebbero state portate avanti finora non sarebbero compatibili con il benessere degli animali, ad esempio: le sterilizzazioni fatte prima dei sei mesi di età, la mancanza di cartelle cliniche regolarmente compilate e aggiornate con tutti i test e le terapie effettuate, la mancanza di orari regolari di apertura al pubblico per l’accesso di cittadini e volontari interessati alle adozioni.
Auspichiamo che il nuovo custode giudiziario sia consapevole dell’urgenza con cui devono essere intraprese le necessarie azioni per rimediare alle suddette criticità, nella speranza che vengano implementate le buone prassi che ci si aspetta da un canile sanitario gestito dal servizio pubblico.