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Padova: condannato il cacciatore che bastonava i suoi 3 cani

I cani sono in salvo, ma la pena è irrilevante. 

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Ultimo aggiornamento

lunedì 13 maggio 2024

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I 3 cani sono salvi, ma urgono pene severe ed efficaci

Nuovo sviluppo nella vicenda dei tre cani bastonati dal loro proprietario e sequestrati grazie all'intervento della LAV di Padova nell'estate del 2023.

Nel corso dell'udienza tenutasi questa mattina presso il Tribunale di Padova, il Giudice per le Indagini Preliminari, Maria Luisa Materia, ha accolto la richiesta di patteggiamento dell'imputato, il cacciatore che deteneva i cani Fiume, Bosco e Mina, pronunciando la condanna a 4 mesi di reclusione pena sospesa e non menzionata.

Nonostante l'uomo abbia quindi ammesso la sua colpa e sia stato condannato, la pena inflitta è irrilevante in quanto non determina alcun tipo di conseguenza, né detentiva né pecuniaria, per il condannato.

Completamente ignorati gli elementi di gravità del fatto, evidenziati nella memoria depositata dai nostri legali confermati dai referti veterinari, e le condizioni psicofisiche dei cani, sia al momento del sequestro che tutt'ora e per quanto riguarda il cane anziano BOSCO, che nel momento dei fatti aveva 14 anni, le conseguenze della violenza agita dall'imputato sono ormai irreversibili.

La mancanza di menzione della condanna nel Certificato Casellario Giudiziale comporta il rischio che all'imputato vengono nuovamente affidati gli animali per essere maltrattati.

Sebbene ci sia stata una condanna, non siamo soddisfatti dell'esito dell'udienza perché è stato evitato il dibattimento e la pena proposta dai legali dell'imputato e accettata dal GIP è ridicola rispetto ai maltrattamenti subiti dai tre cani Fiume, Bosco e Mina.

Rappresenta inoltre un pericoloso precedente in quanto non ha alcun valore deterrente per chi pensa di poter rinchiudere i cani tra i loro stessi escrementi, picchiandoli ogni giorno. I cani oggi sono al sicuro perché svincolati dalla vicenda giudiziaria grazie alla nostra richiesta di alienazione che ha permesso, tramite un deposito cauzionale, di confiscarli definitivamente, ma portano ancora i segni delle percosse e delle vessazioni con cui hanno convissuto per anni.

Ancora una volta gli animali pagano l'assenza di una normativa che attribuisca alle loro sofferenze e alla loro vita il giusto valore.

Ogni settimana ci troviamo in tutta Italia a combattere contro queste atrocità, tuttavia, questa non è una priorità per la Commissione Giustizia della Camera che da settimane non calendarizza la discussione sulla legge contro i maltrattamenti, ignorando la volontà dell'opinione pubblica.

Ci chiediamo quante atrocità dovranno ancora accadere prima che si dia il giusto peso a quella che è diventata a tutti gli effetti un'emergenza?