Non ci sono evidenze scientifiche per sostenere che gli animali possano rappresentare un rischio di trasmissione all'uomo del virus SARS-CoV-2. La via principale di trasmissione è infatti il contagio interumano. Lo scrive il Direttore Generale Sanità animale del Ministero della Salute che ha diffuso le Linee guida sulla gestione degli animali da compagnia in un nucleo familiare composto da una o più persone sospette di infezione o infette, poste in quarantena presso il loro domicilio.
"Le indicazioni e i chiarimenti contenuti nelle Linee-guida hanno, anche, lo scopo d’impedire possibili congetture, pregiudizi e speculazioni che porterebbero ad una immotivata zoofobia"- scrive Silvio Borrello - L'obiettivo è anche quello di prevenire fenomeni di abbandono degli animali d’affezione con conseguente aumento del randagismo”.
Le Linee guida forniscono anche indicazioni sulla gestione degli animali da compagnia in casi di infezione umana da Covid-19 all’interno del gruppo familiare, "per minimizzare il rischio di diffusione e nel contempo tutelare il benessere animale". Si prospettano due possibili scenari, che comportano opzioni diverse su dove ospitare l’animale e sull'opportunità di eseguire campionamenti sull’animale.
Il documento, trasmesso oggi ai Servizi Veterinari e alle organizzazioni veterinarie, è stato valutato dal Comitato Tecnico della Protezione Civile.
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Il punto di vista dell’ANIV-Associazione nazionale infettivologi veterinari