Non è la prima volta che accade. E anche in questo sono cani impiegati per la caccia morti per asfissia e colpo di calore come confermato dagli esami effettuati dall’Istituto zoo profilattico.
Provenivano dalla Croazia e avevano affrontato un lungo viaggio in nave ammassati in una cassa di legno non idonea e troppo piccola, senza acqua e senza adeguata areazione. Al momento del controllo effettuato allo scalo dorico dal personale operativo del Cites del Corpo Forestale dello Stato, insospettito dal veicolo, due cani erano già morti, un terzo è deceduto sotto gli occhi degli agenti. Altri tre, in gravissime condizioni, sono stati soccorsi dai veterinari e sottoposti alle cure necessarie.
Un viaggio dell’orrore e una scena straziante come drammatiche testimonianze delle tante privazioni e dei maltrattamenti cui sono sottoposti i cani da caccia, che vivono spesso peraltro imprigionati in canili anche non a norma e senza che sia loro concesso alcun contatto umano.
Ci auguriamo che ai tre cacciatori, che rischiano fino a due anni di reclusione, sia comminato il massimo della pena e che la morte tragica morte di questi cani sia ulteriore spunto per condannare e dire no alla caccia!
Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti