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Canguri: ecco le aziende implicate nel massacro. Governo vieti import

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Ultimo aggiornamento

martedì 08 ottobre 2019

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AGGIORNAMENTO (al 20/10/2020)

A seguito della campagna LAV #SALVACANGURI, queste aziende hanno formalmente assunto un impegno kangaroo-free, ossia NON useranno più pelli di canguro per le loro produzioni:

  • DIADORA
  • VERSACE
  • GRUPPO PRADA (PRADA, MIU MIU, CAR SHOE, CHURCH’S)
  • SALVATORE FERRAGAMO

 

9 ottobre 2019

Abbiamo già denunciato la strage di canguri che sta avvenendo in Australia, oggi facciamo i nomi delle aziende italiane, di alta moda e abbigliamento sportivo, complici del massacro di oltre due milioni di animali l’anno:

Settore sportivo

  • Calcio: DIADORA, LOTTO, PANTOFOLA D’ORO, DANESE

  • Motociclismo: DAINESE, DUCATI, GIMOTO, ALPINESTARS, VIRCOS

Settore abbigliamento

  • VERSACE, SALVATORE FERRAGAMO, PRADA

Settore calzaturiero

  • MORESCHI, MOMA, FABI

Stiamo provando a contattare tutte queste aziende. Alcune si sono dimostrate disponibili al dialogo come Ducati, Diadora e Prada, altre non hanno mai dato alcuna risposta (Pantofola d’Oro, Dainese, Alpinestar, Vircos, Versace, Ferragamo, Fabi, Moma) o addirittura hanno respinto la richiesta di incontro con noi come Gimoto e Moreschi.

L’Italia è il primo Paese importatore di pelli di canguro in Europa: un primato di cui andare poco fieri. Una strage che provoca morti lente e dolorose, con un numero impressionante di vittime “collaterali”, cuccioli dipendenti dalle madri, deambulanti o ancora nel marsupio, animali feriti, o fuggiti in preda al panico, tutti condannati a lenta agonia.

Una mattanza descritta dal documentario “Kangaroo, A Love-Hate Story”, proiettato per la prima volta in Italia ieri al Palazzo del Cinema di Milano, alla presenza dei registi: i grandi marchi della moda e dell’abbigliamento sportivo dicano addio per sempre alle pelli di canguro e il Governo ne vieti l’importazione!

Comunicato stampa

RAPPORTO LAV

(foto ©Hopping Pictures)